(UJ.com) <b>Roberto Spaccino</b>, luomo accusato di aver ucciso la moglie Barbara Cicioni incinta di otto mesi, è tornato nuovamente in aula. I primi ad essere stati sentiti, davanti alla Corte dAssise di Perugia, sono stati due carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Todi, intervenuti nella villetta di Compignano nelle prime ore del 25 maggio quando ormai i medici del "118" avevano accertato che la donna era morta. <br />I militari, durante la loro testimonianza, hanno raccontato quanto successo e quanto da loro visto in quella circostanza. Tra le cose notate c'erano alcuni cassetti dei mobili erano aperti ma non segni di effrazione su porte e finestre. I soli ad essere presenti erano quelli già riscontrati in occasione del furto che era avvenuto nel gennaio precedente e che aveva fruttato un bottino di 6mila euro. Una testimonianza importante. <br />Uno dei due militari, infatti, era intervenuto nella villetta di Compignano anche quando era stato denunciato quel furto. Spaccino, presente in aula e difeso dagli avvocati Michele Titoli e Luca Gentile, si è sempre proclamato innocente, sostenendo che sua moglie è stata uccisa da rapinatori entrati in casa mentre lui era uscito per alcune operazioni da svolgere nella lavanderia di famiglia. Ma non è finita qui. Per domani è in programma un'altra udienza, con inizio alle ore nove. durante la quale dovrebbero essere sentiti i genitori di Barbara ed altri parenti.
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