<p>post <b>L. Pioppi </b>UJcom2.0 <b><a title="Scrivi a Luana Pioppi" href="mailto:luanapioppi@alice.it" target="_blank"><span style="color: #006699;">@</span></a> </b>(UJ.com) MONTONE - Il calcio estivo conta solo per la preparazione, per amalgamare la nuova squadra e per provare gli schemi, ma non certo per il risultati che si ottengono. In ogni caso la prima di ieri del nuovo Perugia di Damaschi è stata unesperienza estremamente positiva per molti <b>aspetti</b>. Per prima cosa perché ha riconciliato i tifosi con il Grifo e con il calcio giocato generando attenzione ed entusiasmo intorno a questa rosa, poi, per il fatto che il presidente era assiepato come noi per vivere in mezzo a noi la partita. Infine perché oltre allaspetto agonistico, lincontro di ieri ha fatto calare mentalmente e prendere contatto tutto lambiente con il mondo dilettantistico, ovvero, in quel mondo pedatorio parallelo a noi finora sconosciuto. Una competizione che però inevitabilmente sarà la nostra nuova realtà sportiva.<br />Una dimensione sportiva altra, con cui dovremo con molta umiltà confrontarci e virilmente batterci, rimovendo da subito i fasti del passato. Infatti, nel calcio minore, nulla ti viene regalato dal blasone del tempo che fu, tutto te lo devi conquistare con il sudore e con le doti tecniche. <br /><br />Senza le capacità, la forte determinazione e la giusta mentalità si rischia di rimanere invischiati nelle sabbie mobili di questa categoria molto sdrucciolevole e tanto insidiosa.<br />Anche perché occorre ricordarlo, proprio perché siamo il <b>Perugia</b> tutti i nostri avversari vorranno impegnarsi al massimo. Un mondo nuovo, molto lontano dalla ribalta dei palcoscenici professionistici. Però, sebbene limpatto a livello psicologico, sarà, oggettivamente, duro, non possiamo permetterci il lusso, di non affrontarlo con molta, ma molta umiltà.<br />Infatti la realtà di oggi, nonostante la nostra passione merita la partecipazione alla coppa dei campioni, ci impone di prendere atto che, salvo insperati miracoli, il campionato nostro è la serie D, una competizione minore, a cui tutti, proprio tutti, senza spocchia, dovremmo abituarci a coesistere. Prima lo faremo, tanto prima dal questo destino avverso potremmo liberarci.<br /><br />In conclusione, senza retorica, vorrei spendere una parola per gli irriducibili 1000 tifosi di Montone e tutti i sostenitori <b>Biancorossi</b>. Una cosa è certa , i veri perugini, in quanto a fede e passione, non hanno rivali. Infatti, hanno sempre mostrato, nonostante lavversità, qualunque sia la categoria dappartenenza, il loro folle AMORE per Perugia e il Perugia. <br />Partire bene da Montone, proprio dalla patria del grande condottiero Braccio Fortebraccio, è un ottimo auspicio per le future battaglie sportive che ci attendono.</p>
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