<p>di Marcello Migliosi (TCN) (UJ.com) PERUGIA - Dovranno inventarsi un altro sistema per spacciare la droga i pusher del Centro storico di Perugia. Gli spacciatori di droga, che avevano scelto il sistema della poca quantità da smerciare e di darsi il cambio continuamente, si sono trovati - nell'operazione "Termopili 2" - la strada sbarrata da un nuovo modo di agire della polizia e della magistratura. <a href="http://www.umbriajournal.com/mediacenter/FE/media/il-video-girato-dagli-agenti-della-squadra-mobile-.html" target="_blank">(il video)</a></p>
<p>Agenti sotto copertura che filmano con telecamere nascoste, azione preventiva e soprattutto l'"arresto ritardato". Meccanismo messo in campo dal sostituto procuratore della repubblica Claudio Cicchella che ha disposto per l'arresto di 14 spacciatori tunisini - tutti clandestini di età compresa tra i 20 e i 30 anni - anche non in flagranza di reato, ma con le prove di reiterazione del crimine. Da lunedì a ieri gli agenti della Squadra mobile - non più di sei o sette - hanno, anche con l'aiuto dei cittadini, stroncato le reni ala nuova linea di fuoco dello spaccio del Centro storico perugino.</p>
<p>Le manette sono state fatte scattare quando si è arrivati alla consapevolezza che i soggetti, nel giro di due tre giorni, avevano effettuato circa 200 300 cessioni di droga- Eroina per lo più, ma anche cocaina ed hashish. Non importa se addosso non avevano stupefacente, la forza probatoria arrivava proprio da quegli agenti - in conferenza stampa a volto coperto - che filmando hanno confermato la reiterazione di reato. Per ora ai 14 è contestato lo spaccio e la detenzione, ad alcuni di loro - già legati alla precedente operazione "Termopili" - il reato di associazione a delinquere. In conferenza stampa oggi, in questura, il capo della squadra mobile, Giorgio Di Munno, il questore Sandro Federico e il procuratore della repubblica, Claudio Cicchella.</p>
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