Il partito socialista e le sue battaglie

<p>PERUGIA - “È un partito sano, organizzato e  pronto a portare avanti le sue battaglie”. È il Partito Socialista, nelle parole del segretario provinciale di Perugia Mario Fioriti, che così lo ha definito al termine di un primo giro di riunioni, effettuate da settembre ad oggi, in tutte le sezioni che il prossimo anno saranno impegnate nella tornata elettorale per le amministrative.</p><p>“In molti territori – ha esordito Mario Fioriti – i socialisti sarebbero pronti fin da ora ad affrontare una campagna elettorale, in molti altri hanno le idee talmente chiare sugli obiettivi da raggiungere, che i livelli superiori del Partito non debbono far altro che portare e sostenere le loro istanze così come sono”. </p><p>“La nostra assenza dal Parlamento – ha proseguito il segretario provinciale – e l’indirizzo intrapreso dalla nuova dirigenza nazionale, che punta essenzialmente sulla vera ricchezza che oggi i socialisti portano in dote, relativamente al loro radicamento sul territorio, ci impone di guardare alle scadenze elettorali del 2009 con una attenzione del tutto particolare. In virtù di questo, la Federazione provinciale tornerà nelle prossime settimane nuovamente nei territori, per capire l’evoluzione del quadro politico, sia nel suo insieme, sia caso per caso, soprattutto nella definizione delle alleanze”. </p><p>“Il rapporto positivo  - è l’analisi di Fioriti - avviato in questi ultimi mesi con il Partito Democratico a livello provinciale e regionale, tuttavia, non sempre trova altrettanto riscontro nei singoli territori, in molti dei quali le spinte autoreferenziali dei dirigenti locali del PD sono ancora incredibilmente forti e presenti. La volontà chiaramente espressa dai socialisti di uscire da un infausto isolamento maturato con le elezioni politiche di aprile e, di concerto, quella del PD di chiudere l’altrettanta infausta fase dell’autosufficienza, impone ad entrambi i soggetti una condivisione autentica del percorso che il partito socialista ha voluto intraprendere in Umbria, consapevole che le alleanze, se è vero che si vogliono fare, non si impongo e non si subiscono, bensì si costruiscono insieme”. “Se la base di discussione resterà questa – ha spiegato –, i socialisti continueranno a fare la loro parte, mettendo a disposizione della coalizione le loro energie e risorse migliori. E questo è ciò che chiederemo a tutto il centrosinistra, a tutte quelle forze che si oppongono al governo Berlusconi e che si renderanno disponibili ad un confronto aperto e non ideologizzato, finalizzato ad una proposta di governo per le nostre realtà locali e provinciali”. In questa ottica si inserisce il dibattito non “sulla” bensì “sulle” leggi elettorali, sia quello per il Parlamento Europeo, sia quello emerso in Umbria, dove, secondo Fioriti,  “i socialisti hanno più di un punto di convergenza sia con l’Udc che con Rifondazione comunista e l’ex Sinistra arcobaleno. Restiamo convinti, infatti, che la battaglia per il mantenimento e, perché no, l’allargamento delle preferenze anche per i rappresentanti italiani al Parlamento Europeo, come per tutti gli altri consessi istituzionali, nazionali e locali, sia una battaglia sacrosanta, di libertà e democrazia, l’unico modo possibile per legare indissolubilmente l’eletto con l’elettore, evitando così sistemi di democrazia oligarchica di stampo russo, di cui non si percepisce il benché minimo bisogno”. Anche per l’Umbria, il partito socialista ritiene che “la mera discussione sulla quantità di consiglieri regionali sia, di per sé, ridicola, se non correlata da logiche e criteri ben precisi, che devono mettere insieme la capacità di non aumentare, anzi, se possibile ridurre i famigerati costi della politica, con la necessità di una ampia capacità rappresentativa, sia delle forze e delle idee in campo, sia dei territori”. “In questo – sostengono dal partito socialista –, riteniamo assolutamente irricevibile la proposta di smantellare i collegi attuali e suddividerli in tanti mini-collegi. Una proposta ancor più bizzarra se si pensa che arriva da chi fa della semplificazione della politica uno dei suoi cavalli di battaglia e pensa bene di complicare in questo modo la suddivisione territoriale in Umbria, una regione che non raggiunge neppure i 900.000 abitanti. Ci auguriamo, inoltre, che anche questo argomento ritorni all’interno della coalizione, sottraendolo al fuoco di fila delle televisioni e dei giornali, dai quali emergono solamente le divergenze e le opinioni personali, altra cosa di cui il centrosinistra umbro, a pochi mesi dalle elezioni, non ha affatto bisogno”.</p><p>“È proprio seguendo criteri di semplificazione e riduzione dei costi dell’amministrazione pubblica – è la conclusione di Mario Fioriti - che la Federazione provinciale del Partito Socialista continua a sostenere senza indugi l’operato della Giunta regionale sulla riorganizzazione del settore dei trasporti, ritenendo il percorso individuato per l’accorpamento in una Azienda unica di trasporto di questi servizi la strada più idonea per un loro necessario miglioramento ed una ancor più indispensabile razionalizzazione. Un percorso sicuramente complesso e delicato, vista la portata dell’intera operazione, che impone quel rigore e quella determinazione che giustamente si sta perseguendo e sul quale non si possono mostrare esitazioni che sembrerebbero incomprensibili ai cittadini stessi, in vista, per altro, del suo ormai definitivo completamento, previsto per l’inizio del 2009. Nei prossimi giorni, infine, anche in Umbria e nella provincia di Perugia i socialisti allestiranno banchetti per la raccolta delle firme, attraverso le quali il Partito intende promuovere quattro leggi di iniziativa popolare, relativamente alla creazione di una Assemblea Costituente per la revisione della Costituzione, per la riduzione delle tariffe dell’energia elettrica e della telefonia, per il sostegno all’occupazione stabile contro il precariato e per la promozione anche in Italia dei nuovi diritti civili”.</p>

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