IL BRAD MEHLDAU TRIO AL JAZZ CLUB PERUGIA

<p>(UJ.com) PERUGIA - E' un poeta del pianoforte Brad Mehldau, ieri sera, all'Hotel Gio' Jazz Area - in occasione del secondo appuntamento del cartellone del Jazz Club Perugia - il pianista di Jacksonville negli Stati Uniti d'America - ha dato continuità, con il suo lirismo musicale, a quel filo immaginario che lo lega al suo musicista ispiratore: Bill Evans. E, insieme a Larry Grenadier  al contrabbasso e a Jeff Ballard alla batteria, ha recuperato quel senso dell'interplay jazzistico che fu la caratteristica peculiare de il The Golden Trio di Evans, Scott La faro e Paul Motian. Pubblico dal palato raffinato quello di ieri sera, circa cinquecento persone - un numero impensabile per il Jazz Club del passato -, che in religioso silenzio ha ascoltato tutto quello che c'era da ascoltare. Gli applausi arrivavano, ma erano quasi troppo audaci tanta era la magia del suono che scendeva per le vie dell'Auditorium del Jazz Hotel. In "Somethings good"  firmato da Rugers e Hammerstein - il ballad struggente ha ammaliato tutti coloro che, per nulla al mondo, si sarebbero persi il concerto con il quasi quarantenne pianista americano.<a href="http://www.jazzclubperugia.it/GALLERIE/2009_2010/brad.htm" title="JAZZ CLUB PERUGIA" target="_blank">(GUARDA TUTTE LE FOTO)</a></p>
<p>C'è stato spazio per tutto, anche per Sonny Rollins, con "Airgin" , Charlie "The Bider" Parker con Cheryl, e una superba Got Me Wrong. Non è affatto vero, quindi, che dopo il propulsore ritmico dello swing - il "beat" - cio' che è arrivato dopo l'interplay sia definitivamente tramontato. Il trio di Brad - ieri sera per quasi due ore di concerto - ne è stato l'esempio più assoluto. E' stato proprio il pianoforte - Bill Evans ne fu il campione principe - che modificò il modo di suonare, investendo sulla ritimicità delle improvvisazioni e sull'uso indipendente delle mani. Un approccio che ha tutte le caratteristiche del contrappunto barocco. Vero è, infatti, che gli States furono invasi e pervasi dalla musica di Bach e di Rachmaninoff. <a href="http://www.umbriajournal.com/mediacenter/FE/media/brad-mehldau-trio-al-jazz-club-perugia.html" target="_blank">(IL VIDEO DI TEF CHANNEL NEWS)</a></p>
<p>E dal contrappunto nacque l'interplay iazzistico: nell’accezione storica jazzistica il termine si riferisce invece a una precisa concezione musicale, dove i “ruoli” degli strumenti saltano a favore di un lavoro di interscambio attraverso il quale ogni esecutore influenza l’altro. Bene, ieri sera, è stato proprio così e pensare che, dopo il primo bis, Brad era pronto ad uscire ancora, ma per un disguido chi era alle luci di sala le ha accese e niente ritorno sul palco. Il prossimo concerto sarà quello di Stefano Bollani l'11 dicembre.</p>
<p><a href="http://www.umbriajournal.com/MediaCenter/FE/media/la-slideshow-del-concerto-del-brad-mehldau-trio.html " target="_blank">(Slide del concerto) <br /></a><a href="http://www.umbriajournal.com/mediacenter/FE/media/il-brad-mehldau-trio-al-jazz-club-perugia.html" target="_blank">(Il video del Concerto)</a><a href="http://www.umbriajournal.com/MediaCenter/FE/media/la-slideshow-del-concerto-del-brad-mehldau-trio.html " target="_blank"><br /></a></p>

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