GLI AGRICOLTORI DELLA CIA RICEVUTI DAL PRESIDENTE NAPOLITANO

<p>(UJ.com) PERUGIA - Il presidente della confederazione italiana agricoltori dell’Umbria Domenico Brugnoni al <b>Quirinale</b> con una delegazione di dirigenti e produttori dell'organizzazione, ha messo in risalto il ruolo decisivo che il settore primario riveste. Ribadita l’esigenza di nuove politiche per garantire un futuro di certezze per gli imprenditori. Illustrati i cambiamenti decisi dall’ultima Assemblea elettiva.
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<p>Il ruolo dell’agricoltura come fattore di pace e sviluppo, l’esigenza di una maggiore attenzione nei confronti delle imprese agricole italiane che stanno vivendo una situazione di profonda crisi, il lavoro dell’agricoltore per la difesa e la valorizzazione dell’ambiente: sono questi alcuni dei temi <b>affrontati</b> oggi al Quirinale durante l’udienza concessa dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad una delegazione di dirigenti e di produttori della Cia-Confederazione italiana agricoltori, alla quale ha preso parte il presidente regionale Domenico Brugnoni.</p>
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<p>Giuseppe Politi presidente nazionale ha sottolineato l’importanza che l’agricoltura riveste nel contesto mondiale nella lotta alla fame e alla povertà. “Non a caso e in varie occasioni, ultima il vertice agricolo del ‘G8’, abbiamo sostenuto -ha rimarcato- l’esigenza di più agricoltura, di più cibo, di risorse <b>strategiche</b> per le emergenze alimentari, di investimenti nei Paesi in via di sviluppo, di regole per i mercati e per il commercio internazionale. Attraverso queste richieste, abbiamo rivolto anche un chiaro invito ai ‘grandi’ del Pianeta affinché l’agricoltura venga guidata da politiche nuove che ne salvaguardino la funzione trainante e consentano di affrontare le difficili sfide dei prossimi decisivi anni”.</p>
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<p>“In tale contesto, il rafforzamento del ruolo delle associazioni dei produttori agricoli -ha aggiunto il presidente della Cia dell’Umbria Domenico Brugnoni è fondamentale per il coinvolgimento diretto degli agricoltori nell’impostazione di una politica di sviluppo in grado di raggiungere l’ambizioso e strategico obiettivo dell’accrescimento della produzione agricola e dello sviluppo rurale. E questo vuole dire più agricoltura in tutti sensi”. Affrontando il panorama nazionale, Politi ha sottolineato che “l’agricoltura italiana, ai primi posti in Europa per valore aggiunto, è un settore dinamico e moderno che, nonostante che attuale gravi difficoltà che stanno vivendo le imprese, produce ‘eccellenze’ apprezzate in tutto il mondo, concorre alla crescita economica complessiva sia direttamente sia attraverso l’indotto, che è fortemente diffuso nel territorio.</p>
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<p>Un settore che racchiude ancora grandi potenzialità e risorse che, se adeguatamente sostenute, possono contribuire ad accrescere l’immagine e la competitività del nostro Paese in Europa e nel mondo”. “Un ruolo che, tuttavia, trova scarsa attenzione da parte delle istituzioni. In questi ultimi anni i problemi delle aziende agricole sono cresciuti in maniera allarmante e molti agricoltori, che hanno visto ridurre sensibilmente i propri redditi, si trovano alle prese con grandi e <b>complesse</b> difficoltà che rischiano di compromettere il futuro di tante imprese diffuse sul territorio. Pochi sono stati gli interventi a sostegno, mentre sembra definitivamente tramontata anche la Conferenza nazionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale”, il cui iter era stato avviato proprio con la presenza del presidente della Repubblica Napolitano a Roma in una cerimonia in Campidoglio.</p>
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<p>Dopo aver sostenuto che “il forte richiamo alla concertazione e alla condivisione tra le diverse rappresentanze con chi deve compiere scelte di governo trova nella Cia grande e convinto sostegno perché <b>rappresenta</b> la strada capace di individuare e promuovere azioni efficaci ed eque per tutti i soggetti, Politi ha ricordato i significativi mutamenti decisi dall’ultima Assemblea elettiva per adeguare la Confederazione ai cambiamenti interni ed esterni al settore agricolo. Il tutto attraverso un forte protagonismo degli agricoltori.</p>
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<p>Il Presidente della Repubblica Napolitano ha condiviso le affermazioni e le preoccupazioni della Cia sottolineando -come aveva affermato nel messaggio inviato in occasione dell’Assemblea elettiva del <b>febbraio</b> scorso- che l’agricoltura italiana costituisce un comparto essenziale dell’economia del Paese. Un settore, per sua natura legato al territorio e particolarmente sensibile e attento alla difesa dell’ambiente e alla genuinità del prodotto, che oggi è chiamato -ancor più del passato- ad accrescere il proprio ruolo di impulso ad una crescita economica del Paese equilibrata e sostenibile.</p>
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