<p>Il gap negativo della donazione di sangue in Umbria è ancora sotto controllo, ma può trasformarsi, soprattutto nei mesi estivi, in un problema estremamente grave, non tanto per le urgenze garantite, ma soprattutto per la chirurgia programmata. Lo ha detto lassessore alla Sanità della Regione Umbria Maurizio Rosi, intervenendo stamani a Perugia alla conferenza-stampa organizzata a Palazzo Donini per parlare dellemergenza-sangue in Umbria ed illustrare i dati relativi alle donazioni in questi primi mesi del 2008. Allincontro con i giornalisti erano presenti tutti i direttori delle Aziende ospedaliere dellUmbria e rappresentanti dellAvis regionale.<br />In questi anni ha proseguito Rosi -, anche grazie alla collaborazione di altri enti ed associazioni di volontariato e a mirate campagne di sensibilizzazione, abbiamo fatto molto, ma oggi dobbiamo fare ancora di più con il sostegno di tutti, in particolare degli organi di stampa. Il fabbisogno di sangue ha aggiunto lassessore - è in continua crescita per gli interventi chirurgici sempre più complessi ed è indispensabile in numerose situazioni di emergenza e per laumento delle malattie croniche, dovute allinvecchiamento della popolazione. Lemergenza è dettata anche dal fatto che in Umbria sono aumentati i centri di eccellenza e sono nati nuovi servizi che hanno portato ad un aumento della richiesta. Dobbiamo evitare quello che sta accadendo in Lombardia e allospedale di Careggi a Firenze. <br />Secondo i dati forniti dallAvis regionale, il primo semestre 2008 ha registrato un +3 per cento rispetto al 2007, contro un 5 per cento richiesto dal Piano di autosufficienza nazionale e un +10 per cento delle domande. In particolare, cè stato un saldo negativo nel mese di giugno rispetto a maggio. In questo quadro Perugia presenta un dato negativo dello 0,8% rispetto al 2007. Suddividendo lUmbria per Asl, risulta che nei primi sei mesi la più attiva sia stata lAzienda numero 4 di Terni, con un incremento del 7,11% rispetto al 2007, mentre il Perugino è cresciuto solo del 4,76%. Tra gennaio e giugno le Aziende sanitarie hanno inoltrato 46mila richieste, ma lAvis, attraverso la raccolta periodica, è riuscita a soddisfarne soltanto 39mila. <br /> Considerando che lestate è sempre molto critica ha detto Andrea Casale, vice presidente regionale dellAvis chiediamo un maggiore impegno ai nostri soci e ai cittadini non ancora donatori. In questi ultimi mesi, lAvis, attraverso lAnci, ha chiesto sostegno a tutti i Comuni dellUmbria. È nato un progetto che prevede varie strategie, ma siamo coscienti che è necessario potenziare le varie campagne di informazione e un maggiore coordinamento tra le istituzioni coinvolte.<br />Il direttore dellAsl 2 di Perugia, Walter Orlandi, ha sottolineato che lazienda perugina ha aumentato di molto il consumo di sangue, soprattutto per gli interventi di alta specialità e per lelevato numero di trapianti di midollo. Il sangue e i suoi emoderivati sono farmaci salvavita" insostituibili in molti percorsi assistenziali, indispensabili per gli interventi chirurgici, onco-ematologici e per i trapianti. Nel Perugino ha aggiunto - cè stato un aumento delle donazioni dell1,37 per cento, che va ulteriormente incrementato per avvicinarci ai parametri nazionali e contribuire allautosufficienza. Non a caso stiamo portando avanti unopera di sensibilizzazione tra i giovani e tra tutti i nostri dipendenti. <br />LA SCHEDA. In Italia il sistema trasfusionale è regolamentato dalla legge n.219/2005 e da molti decreti di attuazione. Per diventare donatore occorre essere in buono stato di salute, avere un'età compresa tra i 18 ed i 60 anni (65 se si è donatori periodici), pesare più di 50 kg, avere una pressione arteriosa compresa tra 110 e 180 mm di mercurio (sistolica o massima) e tra 60 e 100 mm di mercurio (diastolica o minima). Il prelievo di sangue intero ha una durata di circa 10 minuti, lintervallo minimo tra una donazione di sangue intero e laltra è di 90 giorni. <br />In Umbria le donazioni sono 47 ogni 1000 abitanti, mentre nel resto dItalia la media é di 38 ogni 1000 abitanti. In Portogallo e in Danimarca sono, rispettivamente, 18 e 83 su 1000.<br />Presso le Aziende sanitarie dell'Umbria sono attivi quattro Servizi Immunotrasfusionali (SIT), che operano in stretto raccordo con le 15 Unità di raccolta del sangue presenti nei principali Comuni e con l'Associazione AVIS: in particolare i SIT sono a Perugia (Azienda Ospedaliera Policlinico Monteluce, via Brunamonti, tel. 075 5783884-3342), a Terni (Azienda Ospedaliera S. Maria, via Tristano di Joannuccio, tel. 0744 205521-22), a Foligno (Presidio ospedaliero Foligno-Spoleto ASL3, via dei Molini, tel. 0742 339360-61) e a Città di Castello (ASL 1, presso lospedale di via Pedemontana voc. Chioccolo, tel. 075 8509682).</p><p> </p><p> </p>
Commenta per primo