<p>(UJcom) PERUGIA In termini numerici la crisi economico-finanziaria sembra non aver avuto effetti sullimprenditoria femminile che in <b>Umbria </b>tra giugno 2008 e giugno 2009 è cresciuta dell1,66%, superando anche la media nazionale (1,50%). Ma dietro i numeri si celano situazioni non sempre positive. Spesso le nuove aziende rosa non trovano il giusto sostegno ed efficaci servizi in grado di guidarle lungo il percorso del consolidamento e dello sviluppo delle conoscenze, delle abilità e degli stili comportamentali oggi necessari per riuscire nella propria impresa. <br /><br />La dimensione media delle imprese risulta ancora molto inferiore a quella delle imprese maschili, il fatturato è mediamente pari ad un terzo della media ed il tasso di mortalità è ancora molto elevato. E necessario, quindi, aiutare le imprese femminili a consolidarsi per contribuire sempre più allo sviluppo dei territori, anche in vista del raggiungimento degli obiettivi di Lisbona sulloccupazione femminile (raggiungere il 60% di occupazione delle donne entro il 2010). <br /><br />Di tutto questo si è parlato ieri pomeriggio a Perugia, nel primo dei due workshop sul tema Le imprese femminili in tempo di crisi, organizzato dalla Provincia di Perugia (Assessorato alle pari opportunità) nellambito del progetto di Azioni Positive L.IN.F.A. Laboratorio dInnovazione Femminile Aziendale. Due appuntamenti (il prossimo si terrà a Spoleto l11 dicembre) per valorizzare limprenditorialità femminile e promuovere una cultura dimpresa al femminile volte alla crescita e allo sviluppo del tessuto socio - economico regionale. <br /><br />Il Progetto L.IN.F.A., di cui la Provincia di Perugia è capofila, finanziato dal Ministero del Lavoro e in corso di realizzazione, ha lo scopo infatti di favorire il consolidamento ed il potenziamento di imprese femminili nella nostra regione. Finanziato per 167.432,00 in base alla Legge su Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro, ha una durata di 20 mesi (da giugno 2008 a febbraio 2010), e può contare su una rete di partner economici e di altri soggetti che hanno collaborato con lEnte sin dalla sua fase iniziale (Sviluppumbria S.p.a., Gepafin S.p.a., Centro di Formazione Imprenditoriale C.C.I.A.A. Pg, Confapi, Confcommercio, C.I.A. <br /><br />Umbria-Donne in Campo, Confartigianato, A.I.D.D.A., F.I.D.A.P.A.). Dopo un primo momento di sensibilizzazione del tessuto economico-produttivo e sociale e dopo la fase di formazione, dal primo settembre è iniziata quella della consulenza e del mentoring, per rafforzare la mentalità imprenditoriale femminile, superare le criticità presenti, fornire competenze, metodologie e strumenti di supporto al consolidamento delle proprie imprese. I due workshop rientrano nellattività di diffusione e trasferimento dei risultati del progetto (in termini di formazione e di crescita manageriale) al fine di garantirne effetti moltiplicatori nel tessuto economico e sociale regionale. <br /><br />I piani su cui a detta degli esperti occorre agire per consolidare limprenditoria femminile sono quelli dellautostima e della consapevolezza delle proprie capacità, della leadership e dei ruoli o modelli con cui identificarsi, della conciliazione delle responsabilità familiari e professionali, dellaccesso al credito. Convinta della necessità di attuare politiche di rafforzamento imprenditoriale al fine di migliorare le strategie e dar modo alle donne di inserirsi in un mercato sempre più difficile si è detta Ornella Bellini, assessore provinciale alle Pari Opportunità. Il progetto Linfa ha sostenuto si sta dimostrando una buona prassi che dovrà essere replicata anche in futuro. Bellini ha quindi sottolineato limportanza della rete di partner che si è creata intorno al progetto. Al workshop di venerdì, coordinato da Nadia Libera Imbroglini (Sviluppumbria), hanno preso parte anche Loris Maria Nadotti e Luca Ferrucci (docenti dellUniversità Perugia), Maria Lucia Galdieri (Confcommercio) e Serena Giudici (Associazione Donne in Campo).</p>
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