<p>(UJ.com) PERUGIA - ''Lo sciopero non e' la soluzione per risolvere la crisi. Serve un sindacato unitario che si confronti con le istituzioni e con gli attori sociali. Se scioperare fosse sufficiente a risolvere i problemi dell'industria, dell'economia, dei salari e delle pensioni in Umbria come in Italia, ci troveremo in una posizione ideale, probabilmente tra i primi classificati a livello mondiale. Purtroppo non e' cosi', la realta' e' ben diversa, serve trovare soluzioni concrete, con gli interlocutori istituzionali''.</p>
<p>Lo ha detto Claudio Bendini, segretario generale regionale Uil (ha sollecitato un incontro a Cisl e Cgil - ndr-) che assieme al collega segretario generale regionale della Cisl Ulderico Sbarra e' contrario ad azioni di protesta, cosi' allo sciopero, e alla mobilitazione annunciata per domani 7 novembre dal segretario provinciale della Cgil Mario Bravi e dal delegato Fiom Luciano Recchioni. Domani a Perugia la GCIL organizzera' una manifestazione e in contemporanea a Foligno, Citta' di Castello, Citta' della Pieve, Todi e Gubbio. Il segretario della Cisl Sbarra ha detto che ''nella vicenda Antonio Merloni, quello che sconcerta e' l'asimmetria degli atteggiamenti nazionali da quelli locali, che passa</p>
<p>da un livello ministeriale che ha istituito i commissari e i bandi, a un livello locale che si dibatte disordinatamente senza mettere in campo nulla di concreto. A dimostrazione di cio', dopo tanti anni non e' stata attivata seriamente nemmeno l'Agenzia Sviluppumbria. Come per altro non si sono verificate sinergie - ha continuato Sbarra - per sviluppare produzioni interessanti quali quelle dell'Angelantoni, una possibile sinergia con il sito produttivo di Nocera e le opportunita' di sviluppo a queste legate. Sconcertante anche l'atteggiamento del sindaco: molto sensibile alle vicende umane dei lavoratori e molto meno a quelle dei profughi politici. Pronto ad andare sul campanile con i lavoratori e altrettanto solerte, a negare un centro di accoglienza per i profughi politici, confondendo gli stessi con i generici migranti.''</p>
<p>Per la Cisl umbra ''l'emergenza - ha concluso Sbarra - richiede buon senso e responsabilita': un lavoro finalizzato all'ideazione e alla realizzazione di un pacchetto da costruire e condividere tra le parti sociali, la parte datoriale e le istituzioni. Progetti che devono garantire un reddito ai lavoratori e la certezza della produzione.Gli inviti alle manifestazioni, unilateralmente decise, le decliniamo cordialmente''. Infine un invito della Uil: ''chiediamo alla Cgil di incontrarci unitariamente per valutare nel merito le responsabilita' e i ritardi delle istituzioni nazionali e locali, del sistema bancario, degli industriali e commercianti''.</p>
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