Dal 12 settembre la Sagra Musicale Umbra dedicata a Dante Alighieri

(UJ.com) PERUGIA 26 agosto 2008 – E’ dedicata a Dante Alighieri la prossima Sagra Musicale Umbra, giunta alla sua 63a edizione: dal 12 al 26 settembre concerti, spettacoli ed eventi collaterali, ispirati all’opera del poeta e ai suoi tempi, in programma a Perugia ed in alcuni centri tra i più belli dell’Umbria: Spello, Bettona, Città della Pieve, Deruta, Castel Rigone, Montefalco, Torgiano, Solomeo, San Gemini, Cannara e Gubbio. Dopo una speciale anteprima a Spello venerdì 12 settembre con i più significativi esempi del canto devozionale umbro legato alla spiritualità popolare, in una colorata serata di cori e processioni per le vie del borgo, la vera inaugurazione al Teatro Morlacchi di Perugia sabato 13 settembre alle ore 21 con la Missa Solemnis di Beethoven eseguita dalla Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Gustav Kuhn. Numerosi sono gli appuntamenti in cartellone con la musica antica e barocca eseguiti dai più noti complessi italiani ed europei, tra i quali l’Hilliard Ensemble, l’Ensemble Micrologus, l’ensemble barocco Modo Antiquo e i Neue Vocalsolisten Stuttgart. In cartellone alcune scoperte di grande interesse musicologico, prime esecuzioni in tempi moderni, tra cui il mottetto Vos invito di Vivaldi, e prime esecuzioni assolute tra le quali Il cor tristo di Roger Marsh tratto dal XXXIII Canto dell’Inferno dantesco. Da sottolineare anche la presenza di Chiara Muti impegnata in letture dantesche mercoledì 17 settembre, sempre al Teatro Morlacchi di Perugia, nel corso dell’esecuzione della Sinfonia Dante di Liszt animata con originali elaborazioni grafiche e digitali tratte dalle illustrazioni celeberrime di Gustav Doré per la Commedia. Vittorio Bresciani, impegnato anche nella regia visuale, dirige l’Orchestra Filarmonia Veneta “G.F. Malipiero”. Nel cartellone anche conferenze e incontri, tra cui quello con Salvatore Sciarrino martedì 23 settembre, per presentare la prima esecuzione italiana, dedicata propria alla Sagra, dei suoi Dodici madrigali, in programma la sera stessa nella Basilica di San Pietro a Perugia, e quello con Quirino Principe, mercoledì 17 settembre, che interverrà sul tema “Il mito di Dante nella musica dell’Ottocento”. Infine, una curiosità: la proiezione cinematografica a Perugia dei primi due “Inferni” danteschi, film muti con accompagnamento musicale datati 1910, proposti in collaborazione con la Filmoteca Vaticana e la Fondazione Ente dello Spettacolo. Si inaugura, inoltre, quest’anno la collaborazione con il prestigioso Concorso Polifonico Internazionale “Guido d’Arezzo”. Chiusura venerdì 26 settembre nel nome di Bach e del suo “ambasciatore nel mondo” Helmuth Rilling alla guida della Bach Akademie Stuttgart con il sublime capolavoro della Messa in si minore, per così “tornare a riveder le stelle”. “Dalla musica ai tempi di Dante alla musica che da Dante ed i suoi versi ha tratto ispirazione nelle varie epoche, partendo dai modelli del suo tempo per arrivare ai compositori nostri contemporanei”. Descrive in questi termini il cartellone della 63a Sagra Musicale Umbra il neo-Direttore Artistico Alberto Batisti – anche Direttore Artistico della Fondazione Perugia Musica Classica Onlus -, che inaugura così il suo impegno triennale con la Sagra. Effettivamente, i 16 concerti cui si aggiungono uno spettacolo teatrale per ragazzi, una duplice proiezione cinematografica e tre conferenze di alto livello, sono un percorso artisticamente creativo che trova contemporaneamente ispirazione dalla storia e dalla letteratura: musiche, dunque, del tempo di Dante eseguite da solisti, complessi strumentali e corali di risonanza europea e musiche ispirate, in ogni epoca, ai versi di Dante e alla sua Commedia. Un cartellone con titoli e nomi di grande richiamo popolare affiancati a vere rarità e curiosità della storia della musica, soprattutto medievale e barocca, senza però tralasciare, come è abitudine della Sagra, di gettare uno sguardo al Novecento, secolo che ha saputo interpretare in modo originale lo spirito della poesia dantesca. Non mancano autori contemporanei ed alcune prime esecuzioni assolute e italiane. Quest’anno la Sagra Musicale Umbra offre al pubblico ed ai turisti che visitano questa regione italiana ricca di storia e di cultura una vera e propria anteprima che trova le sue ragioni in questa stessa storia e nelle tradizioni popolari: venerdì 12 settembre alle ore 20.45 per le vie del centro storico di Spello si rivivrà una serata di spiritualità popolare umbra legata a quella ricca espressione della religiosità popolare offerta dalle Confraternite di Gubbio, Colfiorito Costacciaro: Vexilla regis prodeunt – Il canto devozionale umbro e il titolo dato a questa serata, organizzata in collaborazione con il Festival Internazionale di Musica Antica nei luoghi storici dell’Umbria, in cui si alternano cori e processioni e che terminerà nella Chiesa di Sant’Andrea ove si esibirà il Gruppo Vocale Armoniosoincanto. Inaugurazione vera e propria al Teatro Morlacchi di Perugia sabato 13 settembre alle ore 21, con il Concerto di Inaugurazione affidato alla Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Gustav Kuhn che eseguirà il capolavoro sacro di Beethoven, la Missa Solemnis op. 123. Il coro è quello dell’Accademia Corale del Festival del Tirolo ed i solisti di canto sono Monika Riedler soprano, Hermine Haselböck mezzosoprano, Wolfram Wittekind tenore e Liang Li basso. Domenica 14 settembre ci si sposta nella Sala del Cenacolo di San Crispolto di Betona ove, alle ore 18, il Trio Petrarca composto dal violino di Alberto Bologni, dal violoncello di Vittorio Ceccanti e dal pianoforte di Giuseppe Bruno offre un programma di musica da camera nel quale due Trii famosi come quello di Beethoven in re maggiore op. 70 n.1 “Gli Spettri” e quello di Schumann n. 3 in sol minore op. 110 si affiancano alla trascrizione per trio, in prima esecuzione assoluta, che Giuseppe Bruno ha ricavato dall’Allegretto dell’incompiuta Decima Sinfonia di Mahler. Questo movimento, lo ricordiamo, indicato normalmente con il titolo di Purgatorio, era stato ricostruito da Ernst K?enek sugli abbozzi lasciati da Mahler stesso, in occasione della prima esecuzione avvenuta nel 1924 insieme a quella dell’unico tempo completato dal musicista, l’Andante-Adagio. E’ Città della Pieve ad accogliere il secondo appuntamento musicale di domenica 14 settembre: alle ore 21 al Teatro degli Avvaloranti il pianista Alessio Bax presenta un programma che spazia dal barocco bachiano all’Ottocento europeo. Del primo saranno eseguite, nella trascrizione per pianoforte di Alexander Siloti, la famosissima Aria dalla Terza Suite per orchestra e una Siciliana dalla Sonata per flauto e clavicembalo, mentre è Sergej Rachmaninov cui si deve la trascrizione, sempre per pianoforte, del Preludio, Gavotta e Giga dalla Partita in mi maggiore per violino solo. Mentre sono stati scritti dal compositore russo i successivi Sei Preludi dall’op. 3, op. 23 e op. 32. Frutto delle sue approfondite letture dantesche, che lo hanno più volte ispirato, è la Fantasia quasi Sonata per pianoforte S 161/7 - Après une lecture du Dante composta tra il 1837 e il 1849 da Franz Liszt, del quale saranno anche eseguite, a chiusura del raffinato programma, Due leggende: San Francesco d’Assisi, La predica agli uccelli – San Francesco di Paola, cammina sulle acque. Lunedì 15 settembre alle ore 21 nella Chiesa di Santa Teresa degli Scalzi a Perugia una prima esecuzione assoluta eseguita dal famoso gruppo vocale The Hilliard Ensemble: Il cor tristo di Roger Marsh, tratto dal Canto XXXIII dell’Inferno di Dante ed ispirato alla tragica figura del Conte Ugolino. Roger Marsh, compositore anglosassone nato a Bournemouth nel 1949 ed attualmente professore incaricato alla York University, ha studiato composizione con Ian Kellam e Bernard Rands ed è co-fondatore, insieme alla moglie e cantante Anna Myatt dell’ensemble di musica contemporanea Black Hair. Si è dedicato alla composizione affrontando i più diversi generi, dalla musica cameristica a quella per grande orchestra, dalla musica per il teatro alla forma dell’oratorio (di grande successo il suo The Big Bang del 1989 sulla creazione del mondo, tratto da testi dell’Antico Testamento), sperimentando in molti casi strumenti elettronici per creare particolari riverberi di suono. Alla musica dei tempi di Dante ci riporta, invece, la seconda parte del concerto dell’Hilliard, che offre un’antologia di madrigali composti da Caprioli, Tromboncino, Verdelot, Arcadelt, de Rore, Merulo e de Wert. Dantesco anche il concerto di martedì 16 settembre alle ore 21 nella Chiesa di San Francesco a Deruta. L’Ensemble Micrologus ci riporta all’ambiente medievale dei tempi di Dante con l’esecuzione di una serata dedicata alla Ballata “i vo’ che tu ritrovi Amore”, ossia Dante e la musica, in cui sono utilizzati fedeli ricostruzioni degli strumenti d'epoca, insieme a costumi ed elementi scenografici. Il programma è una ricca antologia di laude, danze, ballate, inni che riconducono allo stile e alle suggestioni dei luoghi vissuti e attraversati da Dante e agli amori da lui cantati. Chiara Muti sarà sul palcoscenico del Teatro Morlacchi di Perugia mercoledì 17 settembre alle ore 21 nello spettacolo SINFONIA DANTE. Musica, poesia e immagini intorno alla Divina Commedia, nel corso del quale reciterà versi di Dante in un originale allestimento multimediale, accompagnato dall’esecuzione della Sinfonia Dante per soprano e coro femminile di Franz Liszt eseguita dalla Orchestra Filarmonia Veneta “G.F. Malipiero” diretta da Vittorio Bresciani - anche responsabile del progetto artistico e della regia visuale -, insieme alle voci del Coro Femminile Athestis Chorus, mentre alle loro spalle scorreranno, grazie alle animazioni digitali di Giuseppe Domenichini e alle elaborazioni grafiche di Luca Mirandola, le illustrazioni celeberrime di Gustave Doré per la Commedia. Liszt è, tra i compositori romantici, quello che avverte più profondamente l’influenza dell’arte italiana. La genesi della Dante-Symphonie si deve proprio a quella Fantasia quasi Sonata per pianoforte eseguita nel precedente concerto del 14 settembre. I primi abbozzi tematici risalgono, pertanto, alla fine degli anni ’40 dell’Ottocento, ma solo nel 1857 la Sinfonia sarà completata da Liszt dopo lungo travaglio interiore. Il primo tempo è dedicato all’Inferno, mentre il secondo al Purgatorio che si chiude inaspettatamente con il sublime canto del Magnificat. La serata si aprirà con l’esecuzione di un’altra famosa composizione dedicata ad una delle immortali figure femminili narrate da Dante nel quinto canto dell’Inferno: Francesca da Rimini, fantasia da Dante per orchestra op. 32 di P. I. ?ajkovskij, scritta nel 1876 e suddivisa in tre parti: la scena infernale del vortice che sospinge i dannati; la lirica vicenda d’amore e di morte che coinvolge Francesca e Paolo; ancora il vortice d’apertura. Il Coro Femminile Athestis Chorus diretto dal suo fondatore Filippo Maria Bressan torna la sera successiva, giovedì 18 settembre alle ore 21, ad esibirsi al Santuario della Madonna dei Miracoli di Castel Rigone, per un concerto tutto dedicato alla Vergine: In Beate Mariae Virginis canticorum jubilo, una ricca antologia di antifone e laudi mariane da Palestrina a Dufay, da Brahms a Poulenc. Spiccano, nella serata, le famose Laudi alla Vergine Maria di Giuseppe Verdi, tratte dall’ultimo canto del Paradiso, mentre scelta interessante e singolare è quella di chiudere il concerto con tre brani di compositori europei viventi: lo spagnolo Javier Busto, prolifico autore di musica corale; il novantaduenne norvegese Knut Nystedt, le cui composizioni vocali e corali sono soprattutto tratte da episodi biblici e sacri; l’italiano Giovanni Bonato, allievo di Fabio Vacchi e Giacomo Manzoni, specializzatosi nella musica corale, alla quale ha dedicato gran parte della propria produzione compositiva. Un tuffo nella Vita quotidiana nella musica del Trecento è quello al quale ci invita l’ensemble Modo Antiquo diretto da Bettina Hoffmann, in programma venerdì 19 settembre alle ore 21 nel Museo di San Francesco a Montefalco. Balli e ballate, canzoni e ritornelli ci riportano alla musica del tempo di Dante, presentata nella sua quotidianità popolare, con la danza e l’intrattenimento conviviale che animavano case, strade, piazze, osterie e contrade del Trecento. Il delizioso Teatro del Pavone di Perugia, come è avvenuto con successo nelle precedenti edizioni, ospita sabato 20 settembre alle ore 17 una nuovissima Festa dei bambini ideata da Bustric con la fisarmonica di Roberto Secchi e intitolata Il naso di Dante, scherzo in un tempo per grandi e piccini, con le musiche di Fiorenzo Carpi e Roberto Secchi. Nello spettacolo, che Bustric descrive come “un miscuglio di magia, pantomima, e racconti in musica” si immagina Dante “che passeggia consapevole del suo naso Dantesco, un naso meditabondo e curioso che infila ovunque. Il naso diviene la sua guida, sempre attento e impettito come un soldato, sarà lui a svelare l’odore della gente, rendendolo così “dell’umana natura conoscitore”. Dante cammina all’ombra del suo naso fino a quando nel bel mezzo della sua vita giunge in una selva incantata”. Sergio Bini, in arte Bustric, è prolifico autore e fantasioso interprete degli spettacoli che mette in scena con la compagnia teatrale da lui creata, “La compagnia Bustric”. Compone i suoi spettacoli, generalmente scritti e interpretati da lui stesso, partendo dal testo che poi racconta usando varie tecniche: dal gioco di prestigio, alla pantomima, al canto e alla recitazione. In questo caso è il severo profilo di Dante ad evocare spazi inconsueti di spettacolo e di gioco per i più giovani, che potranno così avvicinare in modo originale e insolito l’opera del grande poeta. Nuove scoperte vivaldiane: il Mottetto di Assisi e altre primizie è il titolo del secondo appuntamento di sabato 20 settembre: alle ore 21, nella Basilica di San Pietro di Perugia, Federico Maria Sardelli con il suo Modo Antiquo e il contralto Marina De Liso portano alla luce, dopo secoli di oblio, un Mottetto vivaldiano scoperto nel Sacro Convento di Assisi. Si tratta di Vos invito, mottetto RV 811 per contralto, archi e basso continuo, il cosiddetto “Mottetto di Assisi”, in prima esecuzione nei tempi moderni e che attirerà l’attenzione degli studiosi e appassionati della musica di Vivaldi, in questo periodo oggetto di ricerche approfondite e ampia riscoperta e divulgazione. Insieme a questo Mottetto, Sardelli presenta una seconda rarità, questa volta concertistica: il Concerto in sol minore RV 578a per due violini, violoncello, archi e basso continuo, ossia la prima versione del Concerto op. III n.2 dall’Estro armonico. Completano il programma vivaldiano della serata il Concerto in sol minore RV 157 per archi e basso continuo e il Concerto in re maggiore RV 212 per violino principale, archi e basso continuo “Per la Solennità della S. Lingua di S. Antonio in Padua”. Infine, a chiusura, il toccante Stabat Mater in fa minore RV 621 per contralto, archi e organo. Sono tre gli appuntamenti di domenica 21 settembre. Alle ore 18 nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, Mons. Giuseppe Chiaretti Vescovo di Perugia presiederà una Santa Messa solenne che sarà accompagnata da due cori: il Consortium Vocale Oslo diretto da Alexander Schweitzer e I piccoli musici di Casazza diretti da Mario Mora che eseguiranno la Missa Brevis di Britten. Alle ore 19 nella Chiesa di San Bartolomeo a Solomeo il flauto di Marcello Gatti e il clavicembalo di Giovanni Togni dedicano il loro concerto da camera a Bach con l’esecuzione di tre sonate, due preludi e una partita per flauto solo. Il concerto comprende, dunque, il seguente programma: la Sonata in la maggiore BWV 1032, il Preludio e fuga in si minore BWV 869, la Sonata in sol minore BWV 1020, il Solo per flauto in la minore BWV 1013, il Preludio e fuga in re maggiore BWV 874 ed, infine, la Sonata in si minore BWV 103. Alle ore 21 all’Abbazia di San Nicolò a San Gemini, in collaborazione con il Concorso Polifonico “Guido d’Arezzo”, la Joyful Company of Singers di Londra diretta da Peter Broadbent, con un programma che spazia dalla classica polifonia al Novecento. Sin dall’anno della sua fondazione, nel 1988, la Joyful Company of Singers si è imposta come uno dei più autorevoli cori da camera europei, vincendo numerosi premi, tra i quali, ultimi in ordine di tempo, il primo premio nella categoria coro da camera al 21° Concorso Internazionale Corale “Béla Bartók”. Lunedì 22 settembre alle ore 21 nella Chiesa delle Sacre Stimmate di Cannara il trio formato da Giovanni Togni all’organo e al clavicembalo, Enrico Gatti e Roberto Gini, rispettivamente violino e viola da gamba, eseguono di Heinrich Ignaz Franz von Biber, violinista e prolifico compositore boemo vissuto nel XVII secolo, alcune delle Sonate del Rosario, scritte intorno al 1674, conosciute anche come Sonate dei Misteri, appunto perché consistono in un gruppo di quindici sonate ciascuna dedicata ad uno dei misteri del Rosario. Ogni sonata per violino impiega un’intonazione differente dello strumento. Questo uso della scordatura trasforma il violino dalla piacevolezza delle cinque sonate dei Misteri Gaudiosi al trauma dei cinque Misteri Dolorosi, alla eterea levità dei cinque Misteri Gloriosi. Completano la serata brani di Kuehnel, Froberger e Buxtehude. In prima esecuzione italiana, la Sagra Musicale Umbra presenta martedì 23 settembre alle ore 21 nella Basilica di San Pietro a Perugia i Dodici madrigali di Salvatore Sciarrino messi a confronto con alcuni Madrigali composti molti secoli prima da Carlo Gesualdo da Venosa. Il rigore dell’interpretazione è assicurata dalla presenza dei Neue Vocalsolisten Stuttgart, uno dei complessi vocali sicuramente più interessanti ed apprezzati del mondo. Il fatto di eseguire, in una stessa serate, Sciarrino e Gesualdo risponde non solo al fatto che il primo si è sempre detto un incondizionato ammiratore del secondo. Infatti, è stato sottolineato che se anche i Vocalsolisten sono distanti dalla tradizionale prassi esecutiva rinascimentale, la loro concezione interpretativa rispecchia l’idea che la musica di Gesualdo possa fungere da stimolo intellettuale in grado di provocare riflessioni compositive del tutto moderne e ricche di nuove implicazioni sulla potenzialità della scrittura polifonica nella musica contemporanea. Il concerto di questa sera vuole dar ragione di questo fatto. Sarà lo stesso Salvatore Sciarrino a presentare i suoi Madrigali, la sua musica e il suo rapporto con Gesualdo in un incontro aperto al pubblico che si terrà lo stesso giorno, martedì 23 settembre alle ore 17.30, presso l’Oratorio di Santa Cecilia di Perugia. Divertente e curioso il concerto “dantesco” di mercoledì 24 settembre alle ore 21 nella Sala del Refettorio di San Pietro di Gubbio. Il baritono Roberto Abbondanza e Anna Toccafondi al pianoforte, offrono un’antologia di composizioni vocali e pianistiche dell’Otto e del Novecento tutte ispirate ai versi di Dante e ad alcune liriche del Petrarca. Da Rossini a Wolf-Ferrari, da Donizetti – con il suo Canto del Conte Ugolino – a Castelnuovo-Tedesco, e ancora rarità di Bülow, Liszt e Pizzetti. Giovedì 25 settembre alle ore 21,00 nella Chiesa di Santa Maria di Torgiano la violinista Sonig Tchakerian eseguirà, con il suo magnifico violino di Gennaro Gagliano costruito a Napoli nel 1760, di Bartók la Sonata per violino solo e di Bach la Partita n. 2 in re minore per violino solo BWV 1004. Anche questo è un concerto realizzato in collaborazione con il Concorso Polifonico “Guido d’Arezzo”. Concerto di chiusura della 63a Sagra Musicale Umbra presso la Basilica di San Pietro di Perugia venerdì 26 settembre alle ore 21 con Helmuth Rilling, l’“ambasciatore nel mondo” di Bach, che alla guida della sua Bach Akademie Stuttgart propone la Messa in si minore BWV 232, sublime capolavoro bachiano con la quale torniamo, infine, “a riveder le stelle”. La Sagra Musicale Umbra presenta anche alcuni incontri e un’interessante e originale iniziativa collaterale dedicata al cinema di ispirazione dantesca. Gli incontri, che avranno luogo tutti nella sede dell’Oratorio di Santa Cecilia, sono fissati il primo per martedì 16 settembre alle ore 17.30 con il Direttore Artistico della Sagra Alberto Batisti che interverrà sul tema “Que plor e vau cantan – Dante e i Trovatori. Il XXVI canto del Purgatorio”; il secondo per mercoledì 17 settembre sempre alle ore 17.30, con il musicologo e storico della musica Quirino Principe che affronterà “Il mito di Dante nella musica dell’Ottocento” e il terzo, come già detto, martedì 23 settembre alle 17.30 con il compositore Salvatore Sciarrino per la presentazione dei suoi Dodici madrigali e il suo rapporto con la figura di Gesualdo da Venosa. Infine, un’iniziativa collaterale dedicata al cinema. Grazie alla collaborazione con la Filmoteca Vaticana e la Fondazione Ente dello Spettacolo, la Sagra Musicale Umbra offre a tutti gli appassionati uno straordinario appuntamento dedicato a Dante e il cinema muto. Si tratta, infatti, dei primi due Inferni danteschi prodotti dalla giovane industria cinematografica italiana nei primi anni del Novecento e che sono stati proiettati insieme, per la prima e unica volta, nel corso di una speciale serata organizzata nel 2004 dalla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Quest’anno l’iniziativa si ripete a Perugia in occasione della Sagra. Al Cinema Zenith saranno proiettati, venerdì 19 settembre alle ore 17.30, L’Inferno di Giuseppe Berardi e Arturo Busnego del 1910 e L’Inferno di Adolfo Padovan e Francesco Bertolini anch’esso del 1910. Il primo film, in ventidue quadri e diciotto didascalie per una durata totale di venti minuti circa, trae ispirazione da alcune parti dell’Inferno dantesco e fu realizzato a tempo di record dalla piccola casa di produzione Helios Film di Cerveteri. La preziosa copia è una versione destinata al mercato tedesco ed è stata ritrovata nei primi anni del 2000 grazie al lavoro di ricerca del regista Ettore Pasculli in uno dei fondi – il “Fondo Joyce” composto da film raccolti dal padre gesuita svizzero Joyce – conservato nei cellari della Filmoteca Vaticana. La pellicola è stata quindi restaurata e gli è stata data una nuova colonna sonora appositamente composta da Damiano Danti. Il secondo film fu, invece, prodotto nel 1910-11 dalla Milano Film di Milano ed è suddiviso, per una durata totale di oltre quarantacinque minuti, in tre parti e cinquantaquattro scene. Esso ripercorre ed illustra i momenti ed i personaggi più noti del poema dantesco seguendo lo stesso schema della Cantica usato da Dante nella Divina Commedia, una vera antologia di effetti speciali e di trucchi che tendono a rendere verosimile i luoghi dell’Inferno, tecniche per allora sbalorditive che fanno di questo titolo il primo “capolavoro” del cinema muto italiano, un’opera maestra che aprì davvero nuovi orizzonti ai cineasti di tutto il mondo.

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