CRONACA La Gdf di Terni ha scoperto un giro di fatture fasulle per oltre 7 milioni di euro

<p>(UJ.com) TERNI - Scoperto dalla Guardia di Finanza di Terni giro di fatture fasulle per oltre 7 milioni di euro con evasione dell’imposta sul valore aggiunto per oltre due milioni. Tratte in <b>arresto 3 persone</b> di cui una allo stato latitante, sequestrati 3 immobili, vari appezzamenti di terreni, conti correnti bancari e polizze assicurative per un valore di mercato complessivo di circa 1,5 milioni di euro, interdette nr. 2 società dall’esercizio dell’attività.<br /><br />La Compagnia della Guardia di Finanza di Terni ha concluso una serie di accertamenti che hanno consentito di individuare un meccanismo fraudolento di evasione fiscale per un ammontare di oltre sette milioni di euro di fatture false, con evasione di iva per due milioni, l’ulteriore occultamento di <b>2,5 milioni di euro</b> di ricavi che ha interessato sei soggetti operanti nel settore della compravendita di auto tra Terni e Roma. Tratte in arresto allo stato due persone tra Roma e Imperia e sequestrati immobili per un valore di oltre un milione di Euro a Terni, Roma, Imperia e l’Aquila oltre depositi bancari e polizze assicurative per oltre 200.000 euro.<br /><br />La vicenda è riconducibile a una situazione di frode carosello; si tratta di un tipo di frode che abusa dell’esenzione dall’iva di cui beneficiano le transazioni tra soggetti che operano in ambito comunitario. In sostanza tra il soggetto che vende le autovetture e quello che le compra, vengono interposte <b>società costituite in</b> maniera fittizia, inesistenti e prive di qualsiasi struttura. Gli obblighi di versamento dell’iva vengono aggirati tramite un giro di fatture che fa ricadere il debito fiscale sulla società interposta che altro non è che una semplice cartiera, che muore ancor prima di aver saldato il conto con il fisco.<br /><br />La truffa scoperta partiva con la vendita da parte di un fornitore estero a una ditta di Terni di autovetture perlopiù tedesche anche di grossa cilindrata; le fattura emesse dal fornitore estero venivano invece indirizzate a 4 falsi  acquirenti con sede tra Terni e Roma, tutte imprese individuali e di breve durata, prive di struttura imprenditoriale, organizzativa e di contabilità; quest’ultime pertanto omettevano di versare l’iva relativa all’operazione ed in alcuni casi la loro esistenza soltanto formale era comprovata dalla totale mancanza di contabilità. Addirittura era il reale acquirente delle macchine a provvedere alla materiale formazione delle fatture fasulle e a farle pervenire alle cartiere.<br />Da segnalare come nel corso delle operazioni per l’apertura delle verifica fiscale, i finanzieri si sono recati presso le abitazioni di uno dei soggetti coinvolti nella truffa all’Erario e che nel corso della attività di ricerca documentale venivano rinvenuti documenti e timbri di società che dimostravano il perfezionamento dell’evasione fiscale. I due soggetti di anni 46 ed anni 67 , sono stati ristretti presso la casa circondariale di San Remo e di Regina Coeli in Roma. Tra gli arrestati compare anche il consulente fiscale di Roma, il cui ruolo era quello di dare una veste formalmente corretta alle operazioni truffaldine.</p>

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