TODI - La comunità internazionale si dimostra sempre più condizionata dal volere americano e dipendente dal potere economico dell'energia in qualsiasi evento; la politica non è più indipendente (se mai lo è stata) da fattori economici ed imperialisti. Sappiamo che l'Ossezia è un enorme serbatoio petrolifero ed un punto nevralgico per il controllo del petrolio e del gas del territorio caucasico. Si ripetono i fatti che da sempre condizionano la nostra storia; di nuovo gli Stati Uniti, con la scusa non nuova di essere garanti della democrazia mondiale, interferiscono su fatti che non li riguardano e l'ectoplasma Europa segue quanto deciso dal petroliere Bush. Io vorrei solo una risposta ad un quesito: perché tutto il mondo ha salutato con un entusiamo esagerato la nascita dello Stato indipendente del Kosovo sottratto alla Serbia mentre è invece ostile che al fatto che l'Ossezia meridionale possa ricongiungersi a quella settentrionale, già sotto il controllo della Federazione Russa? Il popolo dell'Ossezia è ancora largamente in prevalenza di etnia russa (dico ancora perché se prosegue lo sterminio da parte dei georgiani, tra i profughi che stanno fuggendo in terra russa ed i numerosi morti, la prevalenza degli abitanti dell'Ossezia potrebbe divenire georgiana) ed è normale che voglia tornare sotto la madre patria invece di essere soggetto alla pulizia etnica in atto in queste ore da parte della Georgia. Invece di preoccuparsi del legittimo intervento russo, l'Onu, gli Americani, l'Europa dovrebbero occuparsi degli altri enormi drammi che affliggono il mondo; sono tutti a festeggiare alle Olimpiadi plaudendo allo sfarzo dell'inaugurazione, che ricorda tempi in cui i regimi totalitari si avvalevano di tali manifestazione per dimostrare la loro potenza, fregandosene altamente di quanto vengano calpestati i diritti umani in Cina; si sono tutti dimenticati, nella grande festa olimpica, del grave problema della fame nel mondo che sta crescendo in progressione geometrica a causa dell'aumento vertiginoso delle materie prime alimentari; sempre in questa festa ci si dimentica della tragedia dei popoli birmani, palestinesi, iracheni e curdi che anzi, quando tutti sono occupati a divertirsi, nel silenzio rischiano di essere ancora più aggrediti dai loro oppressori. No questi problemi non interessano; l'unico problema che in questo momento interessa il mondo non è l'oppressione e la fame dei popoli, ma solo impedire che uno Stato, i cui abitanti sono di assoluta prevalenza russa, non possa riannettersi alla propria patria; quello che dà più fastidio è che tutto ciò venga osteggiato da parte degli Stati Uniti d'America e dell'Europa (Italia compresa)esclusivamente per i soliti interessi economici e non per motivi umanitari come invece vogliono farci credere. La speranza è che la questione venga risolta tra Russia e Georgia e che non ci siano interventi militari di altri soggetti estranei perché allora potrebbe esserci un'escalation il cui esito non sarebbe prevedibile. Una richiesta al sindaco di Todi; perché a fianco della bandiera Tibetana finalmente esposta sul palazzo comunale non affianca quella della Ossezia del Sud? Sarebbe un grande atto in difesa dell'autodeterminazione dei popoli.
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