(UJ.com) E' stato il classico, ma sempre suggestivo, concerto finale in piazza Duomo a Spoleto a chiudere la 51esima edizione del "<b>Festival dei Due mondi</b>". Una manifestazione completamente rinnovata che ha visto in Giorgio Ferrara il presidente della Fondazione Festival e direttore artistico della kermesse. Pur non ancora conclusa sono già stati anticipati alcuni dei temi e degli spettacoli in programma per la prossima edizione. <br />A farlo è stato lo stesso Ferrara, nel corso della conferenza stampa di chiusura della kermesse, che si è dichiarato soddisfatto dell'andamento della manifestazione anche perché è stato chiamato a organizzarla solo verso la fine dello scorso anno e ha potuto materialmente occuparsene soltanto a partire dal mese di gennaio. Neppure sei mesi di tempo per avviare la rinascita di un Festival che, negli ultimi anni, e nonostante i coraggiosi tentativi di Francis Menotti, sembrava avviato verso un inesorabile declino, se non addirittura alla scomparsa dal panorama delle manifestazioni culturali italiane. <br />"Così non è stato - ha sottolineato Giorgio Ferrara - ed anzi il numero di presenze ha superato le nostre previsioni, che naturalmente tenevano conto delle oggettive difficoltà di un rilancio in tempi così brevi". Un'edizione zero, insomma, piuttosto che un appuntamento ultracinquantenario e ormai super rodato, che ha portato comunque circa ventimila spettatori nei vari spazi teatrali spoletini, riempiendoli complessivamente quasi a metà (precisamente al 48 per cento). Niente male a giudizio di Ferrara e dei suoi collaboratori che si aspettavano un "affollamento" di circa il 40 per cento. <br />Notevole anche l'eco che il Festival ha avuto a livello mediatico: dalle cifre fornite dal responsabile dell'ufficio stampa, Marco Guerini, si è appreso che in questi giorni sono usciti oltre 1200 articoli sulla manifestazione spoletina, dei quali quasi cinquecento in cronaca nazionale. Poi le anticipazioni per la prossima edizione, con il Festival che proseguirà nelle scelte di quest'anno, con il coinvolgimento dei maestri della regia europea e per l'attenzione ad un particolare paese straniero, che nel 2009 sarà la Russia. A Spoleto tornerà dunque Bob Wilson per mettere in scena "Giorni Felici", con Adriana Asti, e sarà presente il russo Lev Dodin con una prima assoluta. Dopo aver ricordatato l'importanza di alcuni risultati raggiunti - come l'accordo con il festival di Charleston e con il Lirico Sperimentale di Spoleto - il sindaco di Spoleto, Massimo Brunini, che è anche vicepresidente della Fondazione Festival, ha riferito di aver intrapreso anche contatti con il Festival di Melbourne, un'altra "creatura" nata dall'entusiasmo dei primi anni del Festival di Spoleto ma che, come Charleston, si è poi distaccata dalla realtà umbra.
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