(UJ.com) TRASIMENO - Tra le sorprese, anche una registrazione dal mixer del concerto di Bologna del 1968, che sarà ascoltata per la prima volta in un'occasione pubblica. Oltre alle riprese del telegiornale che mostra l'arrivo di Jimi Hendrix in Italia. Sono tra i momenti più importanti dell'omaggio al grande chitarrista scomparso nel 1970 e che caratterizza la chiusura della tredicesima edizione di *Trasimeno Blues* il 3 Agosto a Città della Pieve (Perugia) con una giornata intensa di grande musica. Si comincia alle 17 al Palazzo della Corgna con la conferenza "Jimi Hendrix 40 anni dopo. Il tour che sconvolse l'Italia" a cura del giornalista Ernesto De Pascale, con la partecipazione dei due esperti hendrixiani Maurizio Comandini e Roberto Bonanzi. Sarà anche l'ultima occasione per assistere alla mostra, all'interno dello stesso palazzo, dal titolo "Can You See Me?", un omaggio ad Hendrix a 40 anni dal suo unico tour in Italia. Alle 18, presso i giardini della Rocca, il Washboard Chaz Trio ci condurrà nella tipica atmosfera di New Orleans e del Delta del Mississippi. Tra i più noti suonatori di hammond, Chaz ha suonato con importanti musicisti sia dal vivo che in studio, tra cui Bonnie Raitt, John Hammond, Taj Mahal, Anders Osborne e Corey Harris. Ha aperto i concerti di molti grandi bluesman come Muddy Waters, Robert Cray e Keb Mò. Alle 19.30 le strade del centro storico saranno inondate dall'esplosiva street parade della P-Funking Band: sedici scatenati musicisti umbri che propongono uno spettacolo coinvolgente ed energico, una miscela di Funky, Jazz, Rhythm'n'Blues e Soul rivisitata in chiave "marching". Il grande concerto serale è in Viale Icilio Vanni con un doppio appuntamento musicale che avrà inizio alle 21 con la cantautrice inglese ZStar che aprirà il momento clou della giornata e anche di questa edizione del festival: il concerto di Johnny Winter. La sorprendente cantautrice inglese ZStar ha conquistato la scena internazionale nel 2004 con l'album in acustico "Who Loves Lives" (VirginEmi). Nel travolgente show dal vivo presenta gli inediti del prossimo attesissimo album e vecchi brani riarrangiati in una nuova chiave in cui l'energia esplosiva del Rock acustico si unisce alla sua anima Soul-Jazz con deliranti derive Blues. A seguire un eroe della chitarra che non ha eguali, Johnny Winter incendia da oltre trent'anni i palchi di tutto il mondo con il suo sound davvero unico. Dotato di una velocità pazzesca unita alla precisione con cui spazia dal Boogie Blues, al Texas Blues fino alla sua anima più rockettara, Winter interpreta i classici del Blues come solo i grandissimi sanno fare. Il suo debutto per la Columbia nel 1969 fu uno dei più folgoranti della storia del blues con audaci cover dei classici del Blues (omaggi a B.B.King, Sonny Boy Williamson, Robert Johnson e Lightin' Hopkins) e due canzoni originali "Dallas" e "I'm Yours and I'm Hers," che vennero trasmesse in continuazione nelle radio underground. Nato e cresciuto a Beaumont (Texas) la città famosa per la "corsa all'oro", ascolta molto la radio locale diventando un cultore del Rock & Roll, del Blues rurale e Cajun. Le tensioni razziali sono molto forti nella città che aveva ospitato la più grave rivolta razziale nella storia del Texas con l'esecuzione effettiva della legge marziale; ma Johnny è ben accetto nella comunità nera perché ritenuto sincero e genuinamente posseduto dal Blues. Nel 1962 riesce a salire sul palco di B.B. King e suonare la sua chitarra, ricevendo grandi ovazioni dal pubblico. Forma un power trio con il batterista Uncle John Turner e il bassista Tommy Shannon (in seguito solida colonna dei Double Trouble di Stevie Ray Vaughan), che lo assecondava nelle sue sfuriate selvagge eppure così legate alla tradizione, come ribadito dalla presenza in studio di Willie Dixon. Autenticamente devoto al Delta Blues, nelle sue vene scorre il Country Blues di Robert Johnson che mescola costantemente al British BluesRock e il Rock dell'America del Sud a la Allman Brothers. Durante gli anni '70 e '80 il chitarrista e cantante albino e scheletrico, pur conducendo una vita di eccessi, oltre che di successi, ha fatto la storia del Blues e ha il grande merito di aver introdotto Muddy Waters alle nuove generazioni producendo e suonando la chitarra in molti suoi album. Le collaborazioni sono state di un tale successo che Waters si è spesso riferito a Johnny come al suo figlio adottivo. Winter ha lavorato con la Columbia più di un decennio pubblicando album memorabili quali "Johnny Winter And" (1970), "Still Alive and Well" (1973) e "John Dawson Winter III" (1974). La sua recente nomination al Grammy con il disco della Virgin/EMI "I'm A Bluesman", ha esteso ancora la sua già grande reputazione raccontando questa volta la sua stessa storia.
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