Carni, "Filiera corta" da Confoccmercio

(UJ.com) PERUGIA - Sul fronte prezzi al vantaggio della filiera corta si aggiunge anche una autonoma iniziativa della Federcarni-Confcommercio, la quale ha deciso di proporre il blocco su alcuni tagli di carni di largo consumo, quelli più venduti tra una clientela media, con un potere d’acquisto più ridotto – macinato bovino adulto, hamburger bovino adulto, spezzatino bovino adulto, fettine secondo taglio bovino adulto, bollito bovino adulto, fettine coscia di suino, salsicce  - da qui alla fine di novembre. L’elenco dei prodotti e dei prezzi praticati sarà messo ben in evidenza dalle macellerie aderenti in un apposito cartello. “La nostra iniziativa – ha sottolineata nella conferenza stampa il presidente Federcarni  Oriando Cardinali - vuole essere un aiuto concreto ai consumatori in un momento di crisi generalizzata del potere d’acquisto e tende a rivalutare la carne nel paniere dei consumi. Oggi ci sono infatti alcuni tagli di carne che hanno prezzi molto contenuti. Nonostante questo, assistiamo ad un calo dei consumi notevole, con punte del -30%  tra il primo e il quarto sabato del mese. Il prezzo al consumo della carne non sta subendo tensioni inflazionistiche paragonabili a quelle di altri prodotti alimentari e la carne diventa quindi un prodotto maggiormente accessibile ai consumatori in termini relativi. Tuttavia nell’immaginario collettivo c’è ancora troppo spesso l’idea che la carne sia complessivamente costosa, e ci si rinuncia a vantaggio di altro, pensando di risparmiare. E’ un idea errata: basti pensare, tanto per fare un esempio, che un hamburger costa in media 8,5 euro al chilo contro i 15 euro al chilo di media del gelato. E di certo le caratteristiche nutritive non sono le stesse.  Con la nostra iniziativa – conclude Cardinali - vogliamo anche rivalutare l’importanza delle tante imprese di macellai presenti nei centri urbani umbri sia in termini di trasformazione e commercializzazione della carne, sia in termini di diffusione, promozione, ed educazione al consumo di qualità”.   “Accordi come quello sottoscritto oggi – ha aggiunto il presidente della Cia Sposicchi – sono una risposta alle esigenze dei consumatori ma anche delle imprese agricole, che devono affrontare l’onere di un forte aumento dei costi di produzione. L’accorciamento della filiera è il vero valore aggiunto. La  creazione del consorzio “Filiera Agroalimentare Umbria” è finalizzata a certificare il prodotto in tutte le sue fasi, a garantirne la tracciabilità e tipicità.  Un motivo in più perché i consumatori orientino sempre più le loro  scelte verso il prodotto locale”. 

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