ALCOL - PASSA IN CONSIGLIO MOZIONE SU DIVIETO SOMMINISTRAZIONE A MINORI 16 ANNI

<p>(UJ.com) PERUGIA - Divieto di somministrazione, consumo, detenzione e cessione gratuita di bevande alcoliche a minori di 16 anni. E’ questa una delle proposte contenute nella mozione a firma del consigliere Luigi Andreani (Pdl) che ha trovato il favore unanime dell’intero Consiglio provinciale. Un esito che è stato molto apprezzato dal proponente. Nel documento si fa notare che il fenomeno del consumo di bevande alcoliche tra i giovanissimi, a partire già dai 9-10 anni, si sta configurando come un fenomeno di dimensioni sempre più preoccupanti e che sono 1.500.000 i giovani tra gli 11 e i 24 anni a rischio alcol in Italia.</p>
<p>Nel 2006 il Servizio Sanitario Nazionale ha preso in carico 61.656 alcol-dipendenti (9,6 per cento in più rispetto all'anno precedente) e, complessivamente, sono oltre 9 milioni le persone a rischio, con ricadute sotto il profilo sanitario (incidenti stradali, omicidi, suicidi, cirrosi epatiche, depressione, cancro) ed economico. Dei suddetti 61.000 "alcool-dipendenti" l'1,5% ha un'età inferiore ai 19 anni; secondo i dati Istat 9 ragazzi su 10 bevono nei pub e nelle discoteche, e il 13% delle persone beva per ubriacarsi. “Ogni anno – si legge nella mozione - vengono effettuati circa 100.000 ricoveri correlati all'alcol e il 6% di tutte le patologie riscontrabili nella pratica clinica è associato a questa che ormai è da considerare una vera e propria piaga sociale.</p>
<p>E’ necessario quindi – per Andreani - imporre una misura che abbia come scopo quello di arginare un fenomeno sempre più grave, al fine di tutelare la salute dei giovanissimi che tra l'altro, insieme all'alcool, fanno uso sempre più spesso di sostanze psicotrope e stupefacenti”. Del resto fra le Nazioni europee aderenti all'Organizzazione mondiale della sanità, l'Italia è uno dei pochi Paesi in cui non vige il divieto di vendita delle bevande alcoliche ai minori, ma solo il divieto di somministrazione ai minori di 16 anni. “Il sindaco di Milano Letizia Moratti – si ricorda - ha firmato un'ordinanza che colpisce non solo gli esercenti, ma gli stessi minorenni colti a consumare alcolici o a passarli agli amici, imponendo un divieto che riguarda, in via sperimentale, la vendita, la somministrazione, il consumo, la detenzione e anche la cessione gratuita, facendo scattare, in caso contrario, una multa di 450 euro. Anche la Provincia</p>
<p>di Perugia – è dunque opinione del Consiglio provinciale - non può rimanere insensibile e inerte di fronte ad un fenomeno che interessa un sempre maggior numero di giovani e le cui conseguenze risultano essere sempre più preoccupanti e drammatiche. E’ necessario intervenire sia sul fronte dell'informazione (facendo conoscere le gravissime conseguenze dell'abuso dell'alcool), sia sul fronte di un maggiore controllo verso quei soggetti che non rispettando le disposizioni di legge mettono a repentaglio la loro e l'altrui incolumità”. Con la mozione in oggetto si impegnano Presidente e Giunta provinciale a sollecitare i Comuni della provincia ad emanare un'ordinanza che stabilisca il divieto di somministrazione, consumo, detenzione e cessione gratuita di bevande alcoliche a minori di 16 anni. Si propone inoltre di intraprendere una campagna di sensibilizzazione, in stretta collaborazione con i dirigenti scolastici, gli insegnanti e i consigli d'istituto, nei confronti degli studenti delle scuole medie superiori, utilizzando in proposito</p>
<p>anche il materiale informativo all’uopo predisposto e messo a disposizione dall'Afam; di dotare il Corpo della Polizia Provinciale di etilometri, al fine di effettuare un controllo fuori dalle discoteche, dai luoghi di ritrovo e sulle strade quanto più capillare possibile nei confronti di coloro che violando la legge mettono a repentaglio la propria e l'altrui vita; di effettuare qualsiasi altra iniziativa che si ritenga utile al fine di contrastare un fenomeno che sta assumendo proporzioni assai preoccupanti. A favore del testo della mozione si è dichiarato Luca Baldelli (Prc), presidente della III Commissione, per il quale il documento non contiene logiche repressive o punitive. “L’unanimità che ha riscosso la mozione – sono state le parole di Stefano Bravi (Pd) – è anche un segno di concretezza”, mentre anche per Enrico Bastioli (Sinistra e Libertà) su temi come questo non servono divisioni ideologiche. Infine Michele Martorelli (Pdl) ha posto l’accento sulla necessità di valorizzare quella fetta di giovani che dà esempi positivi.</p>

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