Al via la 41esima edizione del Festival delle Nazioni

(UJ.com) CITTA' DI CASTELLO <!–webbot bot="Timestamp" S-Type="EDITED" S-Format="%d/%m/%Y" startspan –>21/08/2008<!–webbot bot="Timestamp" endspan i-checksum="12624" –> - A poche ore dall’anteprima con Idan Raichel (stasera, 21 agosto, ore 21.30 in Piazza Matteotti), il Festival delle Nazioni è stato presentato dal sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini, dal presidente della manifestazioni Giuliano Giubilei e dal diretto-re artistico Aldo Sisillo. “Il Festival è la manifestazione culturale più importante della città” ha dichiarato il sindaco “ma anche una delle manifestazioni più rilevanti della Regione, grazie alla partico-larità che lega musica di qualità alla storia e al carattere culturale della Nazione ospite, permettendo ai visitatori, agli appassionati ed anche al semplice curioso, di inserirsi in un itinerario coinvolgente. Che la quarantunesima edizione sia dedicata ad Israele pri-vilegia l’aspetto di ricerca e ricostruzione delle tendenze, che hanno scritto la storia musicale d’Europa. Allo stesso tempo il Festival ha acquisendo una crescente autore-volezza e attenzione, grazie anche alle iniziative collaterali cui l’Amministrazione parte-cipa direttamente con la mostra sulle pergamene ebraiche, iniziativa di respiro interna-zionale per il valore dei pezzi che esporrà in Pinacoteca e per i flussi turistici che potrà intercettare rivolgendosi al mondo ebraico”. “Invitando Idan Raichel per l’anteprima abbiano anticipato un protagonista di piazze considerevoli a livello nazionale” ha aggiunto il presidente Giubilei “non a caso sarà ospite dell’estate romana tra qualche settimana. L’esempio è indicativo di come il Fe-stival stia riqualificando la sua immagine e la sua proposta, offrendosi come rassegna completa delle espressioni di un paese, senza perdere i profondi legami che ha con il territorio. Nel programma 2008 ci sono concerti nei comuni dell’Alto Tevere, con il ritor-no di Umbertide, e una veste editoriale accurata che riserva novità di rilievo nel catalo-go, cui hanno partecipato critici di primo piano”. “Rispetto alla nazione ospite” ha concluso “la scelta di Israele, così come è accaduto per il Salone del Libro di Torino, è stata apprezzata nel suo valore artistico e storico, perché lo spirito del Festival è analogo a quello della manifestazione torinese, dove ha suonato una delle orchestre inserite nel nostro calendario, costituendo un notevole vo-lano di promozione esterna. Se è stato possibile organizzare un’edizione ricca e varie-gata, ciò dipende anche dal sostegno che aziende nazionali hanno voluto accordarci sulla base della proposta artistica e della originalità del cartellone”. “La presenza di Israele non è casuale o legata ai sessanta anni dalla fondazione” ha spiegato il direttore Aldo Sisillo per il quale “il percorso di ricerca della cultura ebraica in Europa era già stato avviato nelle precedenti edizioni. La complessità della storia di questo paese si riflette naturalmente nella sua cultura, insieme all’interazione e alla contaminazione con altre. La musica è poi uno dei campi di eccellenza e ci concentre-remo sugli esponenti contemporanei, attingendo al ricco patrimonio delle Aliyot, il ritor-no alla terra promessa, accentuandone il carattere di crocevia di culture tra Occidente ed Oriente”. Accanto al programma ufficiale, da sabato 23 agosto al 5 settembre, una serie di eventi collaterali: “Nel pomeriggio si svolgeranno i concerti dei corsi di perfezionamento” ha annunciato il nuovo direttore organizzativo del Festival Roberto Naccari “il 24 e 27 agosto è prevista una minirassegna sul cinema israeliano con la proiezione all’audito-rium di Sant’Antonio (ore 21.30) dei film “La banda” di Eran Kolirin e “Free zone” di Amos Gitai. Il due settembre alla abbazia di Badia Petroia farà tappa “Il viaggio”, con un lavoro su “Il Cantico dei Cantici e all’Ecclesiaste” di David e Chiara Riondino, il cin-que settembre nella sala Santo Stefano del Vescovado la corale Marietta Alboni ese-guirà dei canti spirituali di Israele”. “L’edizione 2008 del Festival” ha concluso il sindaco Cecchini “si apre in un momento molto intenso per Città di Castello, convivendo con iniziative di segno molto diverso: una vivacità che il nostro centro storico accoglie ed armonizza, esprimendo, soprattutto in questi frangenti, le sue prerogative di rappresentanza e di identità cittadina”.

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