(UJ.com) NORCIA <!–webbot bot="Timestamp" S-Type="EDITED" S-Format="%d/%m/%Y" startspan –>23/08/2008<!–webbot bot="Timestamp" endspan i-checksum="12628" –> Sarà inaugurata domani (24) a Campi alle 17, nelledificio di fronte ai giardini pubblici della Pro Loco, la seconda edizione della mostra fotografica e artistica di Franco Massei la terra delle mie radici. Dopo il successo riscosso lo scorso anno, lartista, originario del vitale centro frazionale del Comune di Norcia, ha pensato di riproporre lesposizione, ampliandola e arricchendola di altre foto e opere darte. Il titolo della mostra è stato scelto dallo stesso artista Massei per valorizzare non solo Campi, lantico castello di Norcia spiega lautore ma tutta la Valle Castoriana che oggi, per le valenze ambientali ed architettoniche, è parte integrante del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Promossa in collaborazione con il Comune di Norcia, il CEDRAV e la Comunità Montana della Valnerina, con il sostegno del CESVOL, della Comunanza Agraria, della Pro Loco e del Comitato del Castello di Campi, la mostra si legge in una nota presenta non solo elementi di originalità e di profonda espressività ma riesce a dimostrare concretamente che non cè incompatibilità tra fotografia e tecnica di intarsio del legno nel rapporto che esse intrattengono con la realtà, ma semplicemente una diversità di linguaggio. Una diversità di linguaggio che porta il curatore dell mostra a costruire attraverso la lavorazione del legno e a rivelare attraverso la fotografia la realtà quotidiana: ed ecco quindi che gli intarsi raffigurano i luoghi darte e di culto più caratteristici della Valle Castoriana, mentre le fotografie svelano scorci di vita quotidiana dai primi anni del 900 fin quasi ai nostri giorni. La mostra di Massei si articola in due sezioni. La prima, prettamente fotografica, raccoglie 100 immagini fotografiche che le famiglie di Campi hanno consegnato allartista e che trasmettono inalterato tutto il fascino e il valore documentario di un mondo antico. Realizzate tra la fine dell800 e gli anni 70 del 900, le fotografie afferma Massei documentano il lavoro nei Campi, le feste di paese, la vita religiosa, la spontaneità dei bambini, la dignità dei volti, lumanità degli sguardi, tradizioni e scene di un mondo che è ormai scomparso pur avendo caratterizzato per secoli le aree interne montane. La seconda sezione della mostra, invece, è quella artistica in cui sono ospitate alcune delle più belle opere intarsiate nel legno, una tecnica di grande manualità e pazienza che da alcuni anni ha appassionato Massei e che gli ha consentito di riprodurre i più bei scorci di Campi e della Valle Castoriana, trasferendo nelle sue pregevoli opere il forte legame con la terra dorigine.
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