
(umbriajournal.com) PERUGIA – La presidente Catiuscia Marini presenta il libro sulle classi dirigenti dell’Umbria di Alberto Stramaccioni – Marcello Simoni porta il mistero sull’Isola – Conclusione in musica con il concerto di Annalisa Baldi “Come la collana di libri Bur siamo nati piccoli e senza pretese ma speriamo di diventare grandi”, non poteva che essere una metafora legata all’editoria quella con cui Italo Marri ha chiuso il sipario sull’edizione settembrina, definita “zero” dell’Isola del Libro Trasimeno. Con gli eventi di oggi che hanno avuto la presenza tra i tanti ospiti anche della presidente della Regione Catiuscia Marini, si sono conclusi i quattro fine settimana dedicati alla lettura. Ma l’ Isola tornerà in primavera, più ricca, con un po’ di esperienza in più sulle spalle e motivata dal grande successo ottenuto nei 15 Cafè letterari di questa edizione. La mattinata è iniziata con “un libro prezioso sul piano scientifico con tante indicazioni sulla sociologia elettorale, sugli apparati amministrativi, i gruppi dirigenti economici – come lo ha definito Alessandro Campi docente di Storia delle dottrine politiche dell’ Università di Perugia – Questo è un libro “grosso” non casualmente frutto di un archivio personale . Un libro che non deve morire nel recinto accademico universitario”. Un libro onesto sul piano intellettuale scritto da Alberto Stramaccioni “Le classi dirigenti in Italia. L’ Umbria dal 1861 al 1992”. Queste le parole della presidente Marini: “La Regione come istituzione viene spesso accusata di una sorta di dirigismo nelle politiche economiche, ma lo sviluppo segue dinamiche che sono autonome. Le medie imprese sono legate ad una sorta di spontaneismo che ne determina il successo quando L’ economia tira e tira giù la regione quando l’economia stagna. Le imprese vengono quindi accompagnate e non programmate e il ruolo della regione si determina più nella costruzione di una rete per il mantenimento dello stato sociale (sanità, cultura, istruzione, integrazione). Se guardiamo alla storia dell’Umbria si nota spesso una sorta di separazione tra queste classi dirigenti, una sorta di patto di non ingerenza tra gli ambiti economici e politici, c’è dialogo e confronto ma viene meno una sorta di complicità tra questi ambiti. In questo senso il libro è molto interessante per aiutarci a conoscere alcuni elementi caratterizzanti di questa nostra terra ci aiuta a capire anche alcuni elementi di fragilità dal punto di vista politico e sul futuro di questa nostra Regione”. Per Stramaccioni il libro aveva un obiettivo, quello di dimostrare che l’Umbria è una piccola regione rossa ma diversa dalle altre. “In Umbria è vero che più che in altre regioni d’Italia il ceto politico amministrativo ha avuto la dominanza ma non è vero che è stato l’unico elemento di influenza nella storia della Regione”. Il pomeriggio dell’Isola vira verso il mistero e la storia. Il microfono va a Marcello Simoni e al giornalista del tg3 Moreno Cerquetelli che presentano “L’isola dei monaci senza nome”. “Volevo scrivere un romanzo di mare e di coraggio – spiega il vincitore del Premio Bancarella 2012 con “Il mercante di libri maledetti” – ispirandomi a una storia dell’Isola d’Elba che ho trovato durante un tour di presentazioni. Sono partito da qui, documentandomi a fondo”. E dal libro si passa a raccontare la storia di un giovane scrittore alle prese con il successo e la scalata nel mondo dell’editoria. Un mondo fatto “di capitomboli e decine di manoscritti spediti senza avere mai una risposta”. Poi la vittoria al Premio Bancarella, “una serata indimenticabile” per Simoni. Ma il gran finale dell’Isola non ha dimenticato la musica. In scena, all’ora dello splendido tramonto della Maggiore, Annalisa Baldi e gli Zero in condotta, anticipati qualche ora prima dall’esibizione del Quartetto Jazz. Una conclusione in note per un mese tutto dedicato alle parole.
Commenta per primo