Circolo del Tempobono, a Perugia, presentazione del libro “Racconti paesani dei Ponti”

Il Tempobono è una popolare associazione cittadina, nata alla fine degli anni 40 del Novecento

RICCARDO ALUNNI BRECCOLENTI
RICCARDO ALUNNI BRECCOLENTI

PERUGIA – “Sabato 30 maggio, ore 20, Circolo del Tempobono: Cena, con presentazione del libro “Racconti paesani dei Ponti”, di Umberto Alunni Breccolenti e spettacolo a ingresso libero. Grande attivismo delle associazione perugine di quartiere, specie al Borgo Bello, dove il Circolo del Tempobono di Enzo Garghella ha organizzato questo significativo evento di cultura e convivialità, aperto a tutta la cittadinanza. Al termine della cena perugina (12 euro), talk show con l’autore e il pubblico, sotto la guida del coordinatore dell’Accademia del Dónca, Sandro Allegrini.Letture del Trio perugino del Dónca (Fausta Bennati, Leandro Corbucci, Gian Franco Zampetti) e dello stesso autore.I “Ponti” in epigrafe sono Pontevalleceppi, Ponte Felcino, Ponte Pattoli, Ponte San Giovanni: luoghi depositari di un linguaggio rurale, oltre che di un umorismo particolarmente rustico e arguto, di cui Umberto si fa appassionato cantore.I luoghi in cui sono ambientate le sue oltre 600 affabulazioni sono la parrocchia, il circolo, l’ambulatorio medico, il barbiere, il Tevere. Ma anche le case dei compaesani, la bottega, il bar. I personaggi sono i suoi amici e conoscenti, presentati col soprannome, come è ancora usuale in campagna.In scena l’eterna lotta dei sessi, l’amore e il tradimento, la tradizione e la modernità, la moda e le mode, i vezzi e i vizi di un mondo in cui restano tangibili i valori dell’amicizia e della solidarietà. Per la partecipazione all’evento e l’adesione alla cena (12 euro), contattare il presidente: 3485212877[Il Circolo del Tempobono si appresta a divenire una possibile location di prossime iniziative dell’Accademia del Dónca, rimasta senza sede] Il Tempobono è una popolare associazione cittadina, nata alla fine degli anni 40 del Novecento. I suoi soci erano, in origine, operari e artigiani del Borgo Bello. La denominazione venne scelta perché, nelle giornate di “tempo bòno”, i soci andavano per le vie Bonfigli e San Girolamo a giocare a bocce, a piastrelle e a ruzzolone, accompagnati da damigiane di vino, trasportate sopra un carretto. “Tanto pé smorzà la polvere”, dicevano nella parlata del Grifo. La sua sede era ed è alle spalle della grande corte di San Domenico, poco più avanti del nuovo teatro Franco Bicini del Canguasto di Mariella Chiarini.

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