
Morroni non si nasconda dietro l’emergenza creata dalla regione
Stupiscono le parole del vicepresidente dell’Umbria e assessore regionale all’ambiente Morroni che cercano di camuffare, dietro all’emergenza rifiuti, una falsa scelta obbligata nonché una precisa scelta politica su cui la giunta Tesei non si può esimere dall’assumere la responsabilità. Quella di bruciare i rifiuti nei cementifici di Gubbio, Spoleto e nell’inceneritore di Terni.
Fa davvero sorridere come ciò che l’altro ieri veniva bollato come propaganda, fake news o complottismo da alcuni consiglieri e assessori locali venga invece oggi giustificato in piena coscienza come reale e concreto. Una chiara dimostrazione su dove sia davvero la credibilità e la correttezza d’informazione.
Non solo le alternative alla produzione di CSS ci sono, ma sono perfettamente compatibili con le nostre esigenze. Quale differenza esiste in termini di tempi, di strumenti e di azioni da mettere in campo tra l’adozione di impiantistica volta al massimo recupero di materia? Nessuna.
Una scelta autolesionista che mina le opportunità di sviluppo inserite nel Green Deal e nella prossima programmazione europea, privando l’Umbria delle “miniere urbane” delle materie prime seconde per favorire il depauperamento di questa ricchezza. Una strategia precisa di decrescita infelice volta a consolidare regimi di monopolio ai danni delle realtà produttive che investono in innovazione, ricerca e sostenibilità ambientale.
Commenta per primo