Balbuzie per 1 mln di italiani, rischio ‘voice shaming’

Il 22 ottobre si celebra la Giornata di sensibilizzazione

Balbuzie per 1 mln di italiani, rischio 'voice shaming'

Balbuzie per 1 mln di italiani, rischio ‘voice shaming’

Balbuzie per 1 mln di italiani – Il 22 ottobre si celebra la Giornata di sensibilizzazione In termini medici si chiama ‘disturbo della fluenza verbale’, ma tutti lo conosciamo come balbuzie, problema del linguaggio che in Italia riguarda circa 1 milione di persone, in maggioranza maschi, e i cui primi sintomi si osservano in media intorno ai 3 anni di vita.

Nell’88% dei casi regredisce naturalmente entro i 6 anni di età, ma quando ciò non accade, il disturbo può avere diverse ripercussioni psicologiche, fatte di frustrazione, vergogna, paura e bassa autostima. Chi ne è colpito, inoltre, è spesso vittima di ‘voice shaming’, discriminazione che soprattutto in età scolare degenera in atti di bullismo: secondo la letteratura internazionale, infatti, i balbuzienti sono tre volte più a rischio di discriminazioni e bullismo rispetto ai loro coetanei, e il 70% di essi dichiara di aver perso almeno un’occasione di impiego o di promozione a causa del disturbo legato alla propria voce.

A questo tema è dedicata la Giornata internazionale della sensibilizzazione alla balbuzie che si celebra il 22 ottobre. Sul fenomeno del ‘voice shaming’ accende i fari un osservatorio ad hoc, realizzato dall’associazione Vivavoce, primo progetto in Italia nato “con l’intento di indagare il fenomeno divenire un punto di osservazione autorevole su tutto l’universo della voce e delle problematiche o discriminazioni ad essa connesse, per prevenire discriminazioni e bullismo e promuovere una cultura più inclusiva verso chi soffre di questi disturbi”, riferisce l’associaizone che presenterà l’inziaitiva mercoledì 18 ottobre a Palazzo Pirelli, a Milano.

Ma cos’è esattamente la balbuzie? “Il disturbo deriva da una difficoltà di respirazione che è collegata a uno stato di ansia – spiega Dora Siervo, psicoterapeuta specialista della cura della balbuzie in Humanitas Medical Care di Bergamo – la persona che soffre di balbuzie fa fatica a respirare in maniera adeguata e quindi va in apnea, occlude le corde vocali e non riesce a far uscire il suono in modo fluente.

Una condizione capace di generare un ulteriore aumento dell’ansia, dovuto al fatto che la persona si rende conto della difficoltà in cui si trova e prova un disagio emotivo e psicologico che diviene ancor più marcato in situazioni contraddistinte da estesa socialità, come quelle proprie dell’ambito scolastico, lavorativo, sportivo”, spiega l’esperta sul sito dell’Humanitas.

Quali sono i campanelli di allarme e cosa possono fare i genitori per capire se si tratta di balbuzie? “Per arrivare a una diagnosi definitiva bisogna aspettare almeno i 6 anni di vita. Ma fra i 3 e i 6 anni, nel caso in cui ci sia un sospetto – spiega ancora la specialista – può comunque essere utile sottoporre il bambino a visite otorinolaringoiatriche ripetute negli anni, attraverso le quali valutare se è in atto un’evoluzione o un’involuzione della problematica.

Utile è anche la visita fatta dal pediatra, che conosce il bambino fin dalla nascita, e da uno specialista psicoterapeuta, che sappia dare indicazioni sulle modalità di respirazione da adottare, attraverso insegnamenti che, nei primi anni di età, devono essere impostati sul gioco. Con l’attività ludica è infatti possibile insegnare ai più piccoli tecniche e trucchi per respirare in modo corretto e rilassato, condizione necessaria per evitare gli stati di ansia che sono alla base della balbuzie”.

Di norma il trattamento è differente in relazione all’età del soggetto e agli obiettivi da raggiungere, dunque con un approccio multidisciplinare, integrato e personalizzato, che coinvolge esperti e diversi altri attori, dal logopedista allo psicologo, ma anche insegnanti e genitori, che possono svolgere ruolo importante.

Il voice shaming è un fenomeno spesso sottovalutato che colpisce soprattutto giovani ragazzi e ragazze. Indica l’insieme di atteggiamenti negativi e discriminatori nei confronti di chi soffre di disturbi di linguaggio, voce e comunicazione. In Italia, oltre un milione di persone soffre di balbuzie, dei quali più di 200.000 sono ragazzi/e under 18.

Le persone affette da disturbi della voce e del linguaggio sono tre volte più soggette al rischio di discriminazioni e bullismo rispetto ai loro coetanei. L’Associazione Vivavoce ha lanciato la campagna 16voce dici, che promuove una cultura inclusiva contro ogni forma di discriminazione legata a problemi di linguaggio e voce. Attraverso lo strumento della chat Voice Help, è possibile segnalare il proprio disagio e ricevere un supporto psicologico gratuito da un’équipe medica specializzata.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*