Cultura, Umbria Jazz, comune Perugia si impegna per sostegno evento PERUGIA – La IV Commissione Consiliare Permanente Cultura ha trattato questa mattina due ordini del giorno. E’ stato approvato con 10 voti a favore e 5 astenuti (Luciani, Camicia, Tracchegiani, Sorcini e Pittola) l’Ordine del giorno presentato dai consiglieri Bori, Bistocchi, Vezzosi (PD) su: Sostegno alla manifestazione Umbria Jazz. Illustrando l’atto lo scorso 10 gennaio, Bori ha ricordato come da 44 anni l’Umbria è associata ad Umbria Jazz, nata sotto l’impulso delle Istituzioni del nostro territorio. Una costante della evoluzione di Umbria Jazz è stato il ruolo positivo e di programmazione del Comune di Perugia che ne ha accompagnato le diverse fasi della vita, aiutando il lavoro positivo svolto dalla struttura che negli anni si è avvicendata nel gravoso compito sia artistico che organizzativo. La combinazione e soprattutto l’autonomia di questi elementi hanno consentito di costruire un patrimonio di successi, di relazioni e di visibilità dell’Umbria che oggi è la base per iscrivere questa esperienza come uno dei maggiori fattori di propulsione del comparto del turismo in Umbria in tutte le sue declinazioni.
Oggi diversi fattori rendono la vita di Umbria Jazz più difficile: il perdurare della crisi economica, le difficoltà finanziarie dei Comuni e in alcuni casi le scelte delle Istituzioni locali. Questo quadro evidenzia il bisogno di una ricomposizione e di una riaffermazione sia del ruolo strategico di Umbria Jazz che della visione istituzionale che l’ha sempre sostenuta. In questo contesto il Jazz club Perugia è nato prima di Umbria jazz, negli anni ’50; è notizia recente che, per la prima volta, chiuderà e sarà cancellata la stagione 2017 per ritardi nei pagamenti da parte del Comune di Perugia.
Per queste ragioni gli istanti hanno proposto di impegnare l’Amministrazione:
-a mantenere inalterato o aumentare e dare tempi certi, nei limiti degli equilibri di bilancio, il sostegno economico alla Fondazione Umbria Jazz,
-a promuovere un’azione positiva verso le altre Istituzioni perché riconoscano il valore sociale, civile e economico rappresentato dalle attuali edizioni di Umbria Jazz traducendo in sostegno concreto questa ispirazione nel rispetto delle reciproche autonomie e delle Leggi vigenti,
-a garantire l’autonomia artistica e organizzativa della manifestazione attraverso il rafforzamento della struttura di Umbria Jazz con lo scopo di mantenere la capacità organizzativa fin qui assicurata e di espandere il rapporto con il mercato delle sponsorizzazioni culturali e il sostegno istituzionale dello Stato maturato in anni molto recenti,
-a riaffermare il valore della continuità storica e geografica della manifestazione con presenze che sappiano interpretare il ruolo di collegamento con la società regionale, il mondo della cultura e le città che ospitano le edizioni della manifestazione per garantire un sistema di relazioni utili alla vita di Umbria Jazz,
– a svolgere un ruolo attivo, insieme al Consiglio di Amministrazione ed alla Regione, verso il Governo Nazionale e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, perché sia sempre maggiore il riconoscimento in termini economici ed istituzionali di Umbria Jazz come manifestazione di interesse nazionale.
Per la regione, la dott.ssa Passerini ha riferito che l’impegno dell’Ente continuerà anche nel futuro sulla scorta di quanto fatto gli anni scorsi: 700mila euro nel 2014, 650mila nel 2015 (entrambi gli anni, però, la Regione ha ripianato anche i debiti contratti rispettivamente per 100mila e 70mila euro), 680mila euro nel 2015, 600mila nel 2016 che saranno ampliati dopo l’assestamento di bilancio.
Il Presidente della Fondazione UJ Mazzoni ha chiarito che Uj è l’unica manifestazione che ha fatto concerti in tutti e 5 i continenti; ora si allargherà anche alla Cina. Inoltre la fondazione è attiva col Ministero per ottenere ulteriori riconoscimenti, anche economici, dallo stesso: in quest’ottica è prossimo alla discussione in Parlamento un disegno di legge per il sostegno ad UJ al fine di sottolinearne il valore internazionale. Infine è in cantiere una proposta del ministro Franceschini per utilizzare UJ come forma di rilancio delle aree terremotate; a breve in tal senso verrà presentato un progetto triennale.
Il direttore artistico Pagnotta, nel ripercorrere le tappe storiche di UJ, ha sottolineato di essere presente all’incontro solo in relazione al tema Jazz Club. I problemi per il jazz club sono sorti nell’ultimo anno della scorsa legislatura politica, quando i ritardi nei finanziamenti comunali (23mila euro circa) stavano mettendo in crisi il sistema. Solo un interessamento di Pagnotta con l’assessore Cernicchi ha consentito di evitare il tracollo.
Dopo l’insediamento della nuova giunta – ha illustrato il direttore – vi è stato un incontro con l’assessore Severini per segnalare le necessità del Jazz Club, specie con riferimento alle tempistiche nella trasmissione dei fondi comunali. Purtroppo questa tempistica non è stata rispettata dall’Ente con conseguente decisione di chiudere per quest’anno il Jazz club stesso. Nucciarelli ha sostenuto che nessuno disconosce in Comune l’importanza di UJ per la città, perché è uno strumento per internazionalizzare Perugia e l’Umbria. Il problema è che le attività culturali, in un momento di deriva, soffrono di problemi comuni. Ovviamente l’Amministrazione farà di tutto in futuro per rilanciare Uj e la cultura a Perugia.
Per Vignaroli il turismo in Umbria ha due motori, San Francesco e gli eventi di Perugia, in primis UJ che ha avuto il merito di spingere tutte le altre manifestazioni. Per il consigliere, quindi, l’odg è equilibrato e condivisibile negli obiettivi, ma con due precisazioni. In primis va detto che il Comune di Perugia, come gli altri Enti locali, sta soffrendo a causa dei continui tagli ai finanziamenti da parte del Governo nazionale; in secondo luogo Vignaroli ha chiesto ed ottenuto da Bori di prevedere nel dispositivo il coinvolgimento della Regione Umbria.
Camicia ha segnalato che la posizione del Comune su Uj è chiara, tanto è vero che sono state erogate risorse superiori rispetto al passato, a conferma della volontà di sostenere la manifestazione. Dunque appaiono immotivate le critiche rivolte da alcuni esponenti di UJ al Comune stesso. Forse il contributo non basta ancora, visto il valore internazionale di Uj, ma certamente il periodo di difficoltà per i bilanci non aiuta. Secondo Camicia occorre, comunque, andare oltre rispetto all’impostazione del passato con la politica che non può prendere sotto gamba un evento come UJ: l’ultima edizione è apparsa spenta ed allora occorre cambiare passo intensificando l’opera di pubblicizzazione, comunicazione, accoglienza.
Insomma Perugia deve investire sull’evento e fare squadra con l’organizzazione che, dal canto suo, deve rinnovarsi ed evitare gli sprechi. Secondo Pietrelli i fondi destinati a Uj sono miseri rispetto all’importanza della manifestazione; pertanto occorre rilanciare l’evento, motore di tutti gli altri. Sarebbe importante, all’uopo, che Perugia decidesse una volta per tutte quale strada intraprendere, valorizzando la propria identità e le proprie ricchezze artistiche. Pensare di lasciar chiudere il Jazz club per un ritardo nell’erogazione delle risorse è assurdo; dunque sì alla collaborazione tra tutte le componenti per raggiungere risultati benefici per la città.
Anche per Perari il valore di UJ è indiscutibile; dunque la manifestazione va valorizzata e potenziata ulteriormente. Per tali ragioni il capogruppo FI ha preannunciato un voto a favore dell’odg, con una precisazione: la nuova Amministrazione, nonostante i gravi problemi di bilancio ereditati, ha cercato di rimanere in linea col passato sui finanziamenti ad UJ. Certamente si può fare di più, ottimizzando le spese che vengono sostenute altrove e puntando sul coinvolgimento dei privati. Sorcini ha preannunciato un’astensione sull’odg per alcuni motivi. “Ho sempre apprezzato Uj perché evento di eccellenza. Pertanto, anche quando ero all’opposizione, mai abbiamo cavalcato le polemiche o assunto posizioni strumentali. Per questo leggere oggi all’interno dell’odg frasi ridondanti non è condivisibile”.
Secondo Giaffreda i grandi eventi nell’ambito di UJ ultimamente sono stati incentrati non sul jazz ma su altri stili di musica (rock, ecc.). Scelta corretta perché Uj deve aprirsi anche ad altro, cercando nel contempo di valorizzare il jazz europeo. Chiudendo il dibattito l’assessore Severini ha valuto spegnere ogni polemica o dissidio su UJ. Ciò in quanto il turismo ha bisogno di azioni urgenti cui le grandi manifestazioni, in primis UJ, possono contribuire in modo determinante. L’assessore ha condiviso l’idea di sostenere l’internalizzazione di Uj, come si sta facendo con la comunità cinese.
Quanto ai contributi, ha ricordato che il Comune ha aumentato nel 2016 e 2017 di 20mila euro i fondi per Uj, cui si aggiungono i 43mila euro per il Jazz Club e le Clinics, nonché la concessione gratuita di alcune sale per i concerti. Insomma l’Amministrazione appoggia pienamente Uj e garantisce massima autonomia al cda della Fondazione. Per questo l’assessore ha sottolineato come gli impegni contenuti nel dispositivo dell’odg rappresentano azioni che già oggi l’Amministrazione sta portando avanti.
E’ stato poi discusso l’Ordine del giorno dei consiglieri Bori e Bistocchi (PD) su: Recupero ex Cinema Lilli tramite la legge Franceschini sul cinema e multisala diffusa nel Centro Storico.
Illustrando l’atto, Bori ha riferito che il Ministro Franceschini ha proposto un disegno di legge sulla disciplina del cinema suddiviso in 6 linee di intervento: l’istituzione di un «Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo»; il potenziamento degli strumenti di sostegno finanziario, come il tax credit; la conseguente riduzione della percentuale di contributi selettivi; la valorizzazione delle sale cinematografiche; il riordino normativo; la profonda riorganizzazione del settore dello spettacolo dal vivo.
Il capo IV, art. 26, prevede espressamente la costituzione di una sezione (per 30 milioni di euro) del fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema destinata alla concessione di contributi a fondo perduto (o in conto interessi sui mutui e locazioni) per la riattivazione di sale cinematografiche dismesse.
In questa categoria a Perugia rientra il Lilli, storica struttura posta a ridosso del centro storico chiusa ormai dalla fine degli anni ’90. Il cinema Lilli, secondo gli istanti, rappresenta l’anima della città di Perugia e il ricordo di pomeriggi o serate nella semi oscurità della sala è ancora vivo in moltissimi perugini.
Vista l’importanza dell’ex cinema Lilli per la città, in quanto posta in un’area che rappresenta uno dei primi “biglietti da visiti” per i turisti, e tenuto conto del fatto che la proprietà finora non è riuscita a reperire i fondi per il recupero della stessa, i consiglieri Pd nel dispositivo hanno proposto di impegnare l’Amministrazione:
-A mettere in campo tutte le azioni possibili e ad attivare tutti i canali istituzionali al fine di permettere al cinema teatro Lilli di accedere ai fondi stanziati dal DDL Franceschini per riportare a nuova vita il cinema stesso.
-A valutare di mettere a sistema le sale cinematografiche già aperte nel Centro Storico (Postmodernissimo, Sant’Angelo, Melies) con il recupero del Lilli per progettare una multisala diffusa nell’acropoli di Perugia. Perari ha parlato di un odg positivo in relazione al quale va precisato che il Lilli è una struttura privata. Dunque bisogna capire quali margini di azione abbia il Comune.
L’Assessore Severini ha accolto con favore la proposta di Bori pur ritenendo determinante capire quale è l’intenzione sul Lilli da parte dei proprietari. Certo è un dispiacere vedere chiusa una struttura così bella, con conseguenze tanto negative per l’area in cui insiste. Problemi ci sono stati in passato anche per la terrazza che l’Amministrazione aveva avuto in concessione; lì non è stato possibile tenere degli spettacoli per espressa volontà dei proprietari, in controtendenza con quanto concesso alla precedente giunta.
“Magari – ha concluso l’assessore – si potesse riqualificare il Lilli, pur essendo da valutare con quale destinazione finale, tenuto conto della presenza di due multisala nella città di Perugia ed aree limitrofe”.
Nucciarelli ha detto di aver apprezzato l’odg perché Perugia è piena di strutture abbandonate che contribuiscono ad alimentare il degrado. Il Lilli è un’opera d’arte degli anni ’40; pur essendo immobile privato, tuttavia il Comune ha l’autorevolezza ed il dovere di contribuire a riqualificarlo. Anche Sorcini ha condiviso l’odg perché l’acropoli è sempre stata vissuta in passato anche grazie alla presenza dei cinema. Pertanto riportare spettacolo in Centro sarebbe davvero importante. Alla fine la commissione ha rinviato l’odg alla prossima seduta, in cui verranno invitati dirigenti del Comune, assessori competenti e proprietari del Lilli.
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