Prospettive future per la professione medico veterinaria

da Alessandra Di Cesare
Il convegno dell’AVULP (Associazione Veterinari Umbri Liberi Professionisti) tenutosi il 19 aprile a Ponte San Giovanni (Park Hotel) ha preso in considerazione le ricerche che la Dott.ssa Evita Gandini ha condotto per la Nomisma SpA di Bologna, con la moderazione di Amato John de Paulis (Presidente AVULP) e la proposta di iniziative da parte del Dott. De Feo.

La prospettiva che arriva al 2030 analizza le trasformazioni demografiche della professione, le dinamiche di cambiamento, le modalità organizzative della libera professione, le prospettive al 2030 (opportunità di impiego e competenze), la domanda di lavoro nei diversi ambiti occupazionali nel 2030 e i reali fabbisogni di mercato. L’approccio metodologico della ricerca verte sui numeri chiave della professione, sulla Stakeholder Consultation (18 interviste a Imprese e Istituzioni), sulla Vet Survey (1691 interviste a medici veterinari liberi professionisti) e sulla Employer Survey (502 interviste a Imprese Food e Feed, Farmaceutiche, Associazioni, Consorzi, Università, Enti Pubblici…).

Sottolineato il percorso formativo universitario non idoneo alle prospettive che nel 2030 riguarderanno non tanto i piccoli animali d’affezione, quanto l’igiene e sicurezza degli alimenti prodotti dalle imprese e la loro qualità come competenze più richieste tra 15 anni (l’85% degli intervistati ritiene che il percorso formativo sia non adeguato o da migliorare), ci si è concentrati sulla capacità di attivazione di occupazione e clienti e giro di affari.

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