Arrestato sul treno, importava cocaina a Perugia

I controlli della Polizia sulle principali vie di accesso a Perugia, stradali, autostradali e ferroviarie, eseguiti al fine di individuare ed intercettare i flussi di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti per il mercato cittadino, non sono mai stati così intensi e continui.

Pur non mettendo in secondo piano la parte più “evidente” ed insidiosa, per i cittadini, del fenomeno della diffusione di droga sul territorio, certamente relativa allo spaccio “di piazza”, gli uomini della Squadra Mobile, diretti dal Dott. CHIACCHIERA e coordinati dal Dott. CORONA, hanno intensificato le loro indagini sui grossi carichi di droga provenienti dal sud verso Perugia anche in considerazione della nuova formulazione del comma 5° dell’art. 73 del DPR. 309 del 1990, che ha reso più difficoltosa l’applicazione di misure coercitive precautelari (arresto e fermo) nei confronti dei soggetti responsabili degli episodi di più “lieve entità”, rivolgendo le loro risorse e la loro attività operativa, pertanto, soprattutto verso i grossi fornitori che, in molti casi, per eludere i controlli, si muovono in treno.

La serata dello scorso martedì 3 marzo, a tal fine, gli agenti della “Sezione Antidroga” della Squadra Mobile, capeggiati dall’Ispettore Capo Rita FICARRA, l’hanno passata interamente sui convogli ferroviari, alla ricerca di possibili corrieri.

Su un vagone di un treno proveniente da Roma e diretto a Perugia, qualche fermata prima della destinazione, hanno notato un volto noto e sospetto: si trattava di un giovane tunisino venticinquenne, pluripregiudicato ed irregolare sul territorio nazionale, domiciliato a Perugia.

Durante un normale controllo volto alla sua identificazione, il maghrebino ha manifestato fin da subito segni di insofferenza e nervosismo, rendendo doverosa un’accurata perquisizione sul posto.

Conclusasi con esito negativo, gli agenti hanno accompagnato il viaggiatore, con il suo stesso consenso, presso l’Ospedale di Perugia, per sottoporlo ad ulteriori accertamenti, in questo caso radiografici, anche a tutela della sua incolumità nel caso si rivelasse un corriere/ovulatore.

Dopo una serie di accertamenti specifici protratti per buona parte della successiva nottata, è emerso che il tunisino trasportava, all’interno del retto, 2 (due) ovuli termosaldati e sigillati con nastro adesivo trasparente contenenti una polvere biancastra, che successivamente la Polizia Scientifica ha accertato, come era probabile, trattarsi di “eroina” allo stato puro per più di 20 grammi.

A quel punto, immediate ed automatiche le manette per il tunisino, accompagnato in Questura per la formalizzazione dell’arresto in flagranza di reato per la violazione dell’art. 73 del DPR. 309 del 1990 e, d’intesa con il Pubblico Ministero di turno, Sost. Proc. Dott.ssa M. COMODI, rinchiuso provvisoriamente nelle celle di sicurezza della Questura per la successiva sottoposizione a giudizio con rito per direttissima.

L’arrestato, T.W., tunisino del 1990, è una consolidata conoscenza per la Polizia di Perugia, identificato con numerosi “alias” e con numerosi trascorsi giudiziari e di polizia per la violazione delle norme sull’immigrazione e sullo spaccio di sostanze stupefacenti: nel 2010, in particolare, venne arrestato per aver occultato, sempre nel proprio organismo, 80 grammi di “eroina”, e poi nel 2012, analogamente, venne catturato per la detenzione di più di un etto di stupefacente, anche in tal caso “eroina”.

All’esito dell’udienza di convalida e del successivo giudizio direttissimo, nella mattinata di mercoledì 4 marzo, presso il Tribunale di Perugia, il tunisino è stato sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere e pertanto accompagnato a Capanne, in attesa della definizione del procedimento a suo carico.

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